Su questa cosa che Matteo Salvini adesso che ha vinto l’Umbria è una minaccia per il governo, c’è da dirsi una cosa ben chiara. Non è cambiato nulla. Salvini già controlla, grazie alle vittorie elettorali degli ultimi anni, tutto il Nord Italia e le Regioni più importanti del Sud. L’Umbria è un tassello in più. E se vincerà Emilia Romagna e Toscana sarà una ulteriore certificazione della sua forza nelle elezioni locali. Che sono ovviamente locali, ma che per loro natura, ovvero che non sono amministrative, ma regionali, sono fortemente politiche. Un governo serio, di fronte a questo, che cosa farebbe? Per esempio, andrebbe ad ascoltare i territori che hanno scelto un colore politico diverso. Farebbe un’operazione di riconquista. Quindi, si scontrerebbe sul piano delle idee. Non direbbe che l’Umbria non conta niente. Perché gli elettori umbri oggi hanno scelto Salvini, ma indovina un po’, tra cinque anni torneranno a votare. E indovina un altro po’, il modo per conquistarli non è dire che non contano niente, che sono quattro gatti, che sono in fondo degli sfigati. Ma andare a citofonare loro, casa per casa, cortile per cortile. Farli sentire importanti perché sono italiani. Che poi non è una politica nuova, ed è quello che ha fatto Salvini.

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