“All This Music Must Fade” il nuovo Who che anticipa l’album in uscita il 6 dicembre

293

‘I don’t care, I know you’re going to hate this song, and that’s fair we never really got along’ (Non mi interesa, so che odierai questa canzone, ed è giusto non ci siamo mai trovati d’accordo) già dalle prime parole del testo del nuovo singolo degli WHO, ‘All This Music Must Fade’ si intuisce quanto il brano possa essere conflittuale.

La traccia apre l’album “WHO” e Pete Townshend la descrive come “una canzone dedicata ad ogni artista accusato di aver rubato la canzone di qualcun altro. Davvero? Le nostre possibilità musicali sono abbastanza limitate nel 21° secolo, senza che qualche cretino sostenga di aver inventato un giro di accordi prima di noi”.

Cinquantacinque anni dopo aver fatto le loro prime registrazioni, gli Who tornano con un nuovo album che uscirà il prossimo 6 dicembre. L’album di undici tracce è stato registrato principalmente a Londra e Los Angeles durante la primavera e l’estate di quest’anno. È stato coprodotto da Pete Townshend & D. Sardy (che ha lavorato con Noel Gallagher, Oasis, LCD Soundsystem, Gorillaz) con la produzione vocale di Dave Eringa (Manic Street Preachers, Roger Daltrey, Wilko Johnson). Oltre a Roger Daltrey e Pete Townshend, al nuovo album hanno lavorato il batterista Zak Starkey, il bassista Pino Palladino insieme a Simon Townshend, Benmont Tench, Carla Azar, Joey Waronker e Gordon Giltrap.

La copertina dell’album è stata creata dall’artista pop, Sir Peter Blake, che ha incontrato la band per la prima volta nel 1964 in una registrazione dello show televisivo Ready Steady Go. Sir Peter aveva già disegnato e contribuito alla copertina dell’album Face Dances nel 1981.

I testi delle canzoni trattano una miriade di argomenti tra cui il fuoco della Grenfell Tower, il furto musicale, la spiritualità, la reincarnazione, il potere della memoria… Roger Daltrey lo considera tra i loro album più potenti “Penso che abbiamo fatto il nostro miglior album da Quadrophenia nel 1973, Pete è ancora un cantautore favoloso e ha ancora quell’avanguardia”.

Pete Townshend ha affermato “Quasi tutte le canzoni di questo album sono state scritte l’anno scorso, con due sole eccezioni. Non c’è nessun tema, nessun concetto, nessuna storia, solo una serie di canzoni che io e mio fratello Simon abbiamo scritto per dare a Roger Daltrey la giusta ispirazione per far rendere al meglio la sua voce. Roger ed io siamo entrambi vecchi ormai, quindi ho cercato di stare lontano dal romanticismo e dalla nostalgia, se possibile. Non volevo mettere a disagio nessuno. I ricordi vanno bene, ma alcune canzoni si riferiscono alle cose di oggi”.

Gli Who inizieranno un tour nel Regno Unito accompagnati da un’orchestra di quaranta elementi a partire dalla primavera del 2020, le date sono elencate di seguito.

THE WHO ‘WHO’ TRACKLISTING

All This Music Must Fade
Ball And Chain
I Don’t Wanna Get Wise
Detour
Beads On One String*
Hero Ground Zero
Street Song
I’ll Be Back
Break The News**
Rockin’ In Rage
She Rocked My World

All songs written by Pete Townshend except
*Pete Townshend/Josh Hunsacker **Simon Townshend
Produced by Pete Townshend & D. Sardy
Roger Daltrey Vocal production Dave Eringa
Mixed by D. Sardy

Print Friendly, PDF & Email
Articolo precedenteBollate, droga e soldi nel box; arrestata sessantenne [VIDEO]
Articolo successivoIl Politecnico celebra Leonardo
Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati