La Procura di Milano ha aperto un’indagine conoscitiva sul fenomeno dei rider – i ciclofattorini che consegnano cibo a domicilio – per appurare eventuali violazioni delle norme di sicurezza sul lavoro, di sicurezza sulle strade e per le condizioni igienico sanitarie dei contenitori con i quali trasportano il cibo. È già dallo scorso giugno che gli inquirenti stanno raccogliendo in un fascicolo elementi e testimonianze in merito alle condizione dei fattorini, che ogni giorno sfrecciano per le strade sulle loro biciclette per consegnare cibo a domicilio. Un’indagine in primo luogo a tutela degli stessi rider, ai quali spesso non viene dato in dotazione alcunché: girano di frequente senza casco, senza luci per la notte, senza catarifrangenti o scarpe adatte.

Al vaglio insomma il rispetto delle condizioni di sicurezza sul lavoro, così come quelle di sicurezza sulle strade, norme quest’ultime spesso violate dai rider in contromano o sui marciapiedi, causando incidenti. In ipotesi gli inquirenti potrebbero arrivare a contestare reati di questo genere, accertando la responsabilità diretta dei datori di lavoro che mandano i ciclofattorini per strada. Ad agosto poi dai controlli su 30 rider, 3 sono stati trovati clandestini senza documenti in regola. Infine l’indagine coinvolgerà anche gli aspetti igienico sanitari dei contenitore dove viene trasportato il cibo, talvolta non idonei o mal tenuti.

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