Jazz in Sarpi, musica protagonista nella chinatown milanese

2606

La musica diventa protagonista in via Paolo Sarpi. Per due giorni, venerdì 13 e sabato 14, dalle 18 alle 21, la via simbolo della Chinatown milanese diventerà il palcoscenico diffuso di Jazz in Sarpi. L’appuntamento musicale gratuito più atteso di fine estate, che vedrà esibirsi oltre 50 artisti in 16 coinvolgenti jam session che faranno risuonare su quattro palchi, disposti lungo tutta la via, i motivi e le note dei grandi maestri del genere: da Miles Davis a Charlie Parker passando da John Coltrane .  L’appuntamento musicale gratuito – fa sapere il Comune – vedrà esibirsi oltre 50 artisti in 16 coinvolgenti che faranno risuonare su quattro palchi, disposti lungo tutta la via, i motivi e le note dei grandi maestri del genere: da Miles Davis a Charlie Parker passando da John Coltrane e molti altri. “Una manifestazione – commenta l’assessore alle Politiche per il Lavoro, Attività produttive e Commercio, Cristina Tajani – che rappresenta l’anima più autentica di un quartiere, Paolo Sarpi, che ha saputo miscelare in modo sorprendente la sua rinnovata tensione verso la modernità e l’internazionalità con la propria anima più tradizionale, proprio come le melodie jazz che mescolano stili e anime differenti nel segno della creatività e dell’innovazione”. Ricco e ampio il calendario della due giorni in musica che vedrà tra i talentuosi jazzisti on-stage Simona Severini, interprete che mescola jazz e musica rinascimentale in una dimensione intima e cantautorale; gli Osmosi Trio, che rielaborano in chiave jazz melodie tradizionali albanesi, greche, ebraiche e turche; il talento chitarristico di Sergio Arturo Calonego, che si esibirà utilizzando un’accordatura modale di derivazione araba; la piccola Big Band in miniatura dei Jazz Lag; il quintetto I Am a Fish, diretto dal chitarrista Marco Carboni, che propone un repertorio originale fortemente influenzato dal jazz contemporaneo newyorkese. A questi si aggiungono un omaggio in musica al celebre scrittore francese Boris Vian con “Blues Pour Boris”, la celebrazione dei 50 anni di “In A Silent Way” di Miles Davis, i virtuosismi manouche dei Gipsy Pocket Swing, il trio di Massimo Vescovi, i quartetti di Gabriele Boggio Ferraris, Biagio Coppa, Leader Temporaneo, Michelangelo Decorato, quest’ultimo in uno special set featuring Monica Giuntoli. Jazz in Sarpi è un appuntamento ideato da Gianni Bernardinello nel 2012 che quest’anno è stato realizzato da Presso, soggetto assegnatario del bando del Comune di Milano per la valorizzazione del D.U.C. – Distretto Urbano del Commercio Sarpi (www.insarpi.it) in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche per il Lavoro, Attività produttive e Commercio del Comune di Milano, dal Municipio 1. L’edizione 2019 di Jazz in Sarpi è resa possibile grazie anche al sostegno di oltre 40 attività commerciali presenti in loco tra Botteghe storiche, insegne del retail moderno, concept store, ristoranti che hanno contribuito a finanziare la due giorni, insieme ai fondi già stanziati dal D.U.C. Sarpi, da Confcommercio Milano Lodi Monza e Brianza, A.L.E.S. – Associazione Liberi Esercenti Sarpi e Uniic – Unione Imprenditori Italia Cina.

Print Friendly, PDF & Email
Articolo precedenteSmog, Cattaneo: “domeniche a piedi solo simboliche” [VIDEO]
Articolo successivoConsumi e stili di vita, come se la cavano gli italiani
Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati