“È durata 4 giorni la panchina in memoria delle donne morte e torturate a Ravensbrück, qualcuno ha ritenuto di doverla cancellare nuovamente. La panchina era stata ridipinta sabato scorso alla presenza di #Anpi #Aned, diversi consiglieri comunali e tantissima gente.” Lo denuncia l’associazione Elica Rossa che nell’ultimo fine settimana si era fatta promotrice del ripristino della panchina istallata a fianco del Museo della Memoria di via Confalonieri, al quartiere Isola, danneggiata da ignoti nelle scorse settimane. “Eravamo già convinti che non si fosse trattato di una goliardata alla prima vandalizzazione, ora ne abbiamo la certezza. – prosegue la nota dell’associazione – Il clima politico culturale attuale, che ha sdoganato il fascismo, che sta ‘valorizzando’ l’intolleranza e il razzismo, unito all’evidente misogenia dell’attuale governo, autorizza questi comportamenti e induce ad agiti aggressivi su un simbolo contro la violenza di genere, del passato e del presente. Penseremo come affrontare questa nuova ferita inferta al ricordo delle donne uccise ad Ravensbrück, non siamo soliti reagire alle provocazioni, ma ad agire con intento costruttivo, produttivo e ponderato. Il messaggio di spregio è chiaro ed intuibile da chiunque abbia un minimo di capacità intellettiva, l’azione di brutalizzazione della panchina è in sé un monito. Forse ancor più chiaro della panchina stessa.”

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati