La Dda di Milano ha disposto un’ordinanza cautelare per 34 persone – 27 in carcere, altre 7 ai domiciliari – accusate a vario titolo di associazione di tipo mafioso, truffa ai danni dello Stato, estorsione, violenza privata, detenzione e porto abusivo di armi, spaccio di stupefacenti, ed altri reati tutti aggravati dal metodo mafioso. L’inchiesta “Krimisa” – questo il nome dato alla maxi operazione partita nell’aprile del 2017 – ha rivelato come la ‘Ndrangheta fosse col tempo riuscita ad infiltrarsi negli apparati statali di Varese. Le indagini hanno infatti accertato un legame tra l’ex sindaco di Lonate Pozzolo (VA), Danilo Rivolta, e alcuni esponenti delle cosche locali. L’elezione di Rivolta sarebbe stata appoggiata da influenti famiglie calabresi che lo avrebbero sostenuto in cambio di un posto di assessore per la nipote del boss Alfonso Murano. I carabinieri hanno inoltre documentato certi summit criminali durante i quali si discuteva della pianificazione della cosca, i cui proventi erano in parte reinvestiti nell’acquisto di ristoranti e nella costruzione di parcheggi a Malpensa. In merito a questo il gip ha disposto il sequestro di due parcheggi nella zona dell’aeroporto e di beni per un valore di 2 mln di euro.

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