Il Pil della Lombardia cresce ma rallenta

1263

“Il 2018 è stato ancora un anno di crescita per l’economia lombarda, nonostante il rallentamento di quasi tutte le variabili economiche. Secondo le stime di Prometeia il PIL è aumentato dell’1,4 per cento, un incremento quasi dimezzato rispetto a un anno prima (2,7 per cento secondo l’Istat)”. Emerge dal rapporto di Banca d’Italia sull’economia lombarda nel 2018. “L’indicatore coincidente Regiocoin-Lombardia da noi elaborato, che coglie l’andamento delle componenti di fondo del prodotto, conferma un indebolimento del ciclo. L’attività è comunque ancora aumentata in tutti i settori – sottolinea il rapporto -; vi hanno contribuito il proseguimento dell’espansione degli investimenti delle imprese, delle esportazioni e dei consumi delle famiglie in un quadro di condizioni di finanziamento nel complesso distese. Con la fase di ripresa avviata nel 2014, la regione ha recuperato i livelli di attività pre-crisi già dal 2017, mostrando una performance sistematicamente migliore della media italiana, ma non ha ancora colmato il divario di crescita con le altre regioni europee accumulato durante il periodo di crisi. L’attività economica si è ulteriormente indebolita nel primo trimestre del 2019, sia nell’industria sia nei servizi. La domanda rivolta al settore manifatturiero si è ridotta e, nei programmi delle imprese per l’anno in corso, l’accumulazione di capitale si arresterebbe”. Nel 2018, secondo la sintesi dell’indagine, “la produzione industriale è cresciuta, ma ha decelerato rispetto all’anno precedente”. In particolare, “nelle costruzioni l’espansione del fatturato delle imprese si è consolidata, in un contesto di miglioramento del mercato immobiliare. Nel terziario è proseguita, seppure indebolendosi, la fase espansiva nei servizi diversi dal commercio al dettaglio, che invece ha mostrato una lieve diminuzione dell’attività. La spesa dei turisti stranieri è ancora cresciuta nell’anno e ha beneficiato in misura consistente dei viaggi per motivi di lavoro, in particolare di quelli legati agli eventi fieristici, nei quali la regione spicca per la presenza di visitatori dall’estero, elevata anche nel confronto europeo. Nel 2018 è proseguita l’espansione delle esportazioni di beni, anche se in misura inferiore al 2017 e, di poco, alla domanda potenziale proveniente dai mercati di sbocco. Alcune imprese e prodotti specifici potrebbero risentire negativamente di un’eventuale uscita del Regno Unito dalla UE, ma nel complesso l’esposizione delle esportazioni lombarde verso tale paese è contenuta”. Inoltre, “la redditività delle imprese si è confermata ancora elevata ed è migliorata la capacità di autofinanziamento. Le condizioni di accesso ai prestiti, nel complesso distese, hanno mostrato però segnali di irrigidimento nella seconda parte del 2018, mentre la domanda è rimasta debole. Il credito bancario è cresciuto in misura moderata e con andamenti differenziati: sono aumentati i finanziamenti alle aziende della manifattura e dei servizi, alle imprese medio-grandi e a quelle finanziariamente più solide”. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, “nel 2018 l’occupazione è cresciuta in misura moderata e il tasso di disoccupazione è diminuito ulteriormente. La quota di lavoratori con contratti a termine è ancora aumentata, riguardando oltre un lavoratore ogni dieci dipendenti, frequenza che sale a tre ogni dieci nella fascia di età tra i 15 e i 34 anni. Le imprese della regione hanno riscontrato difficoltà a reperire particolari figure professionali, soprattutto nel campo dell’ingegneria, della tecnologia e delle materie scientifiche”. Nel 2018, emerge ancora dal rapporto, “il reddito disponibile delle famiglie sarebbe cresciuto e i consumi avrebbero continuato a espandersi, sebbene a tassi inferiori rispetto al 2017. Gli indicatori sulla distribuzione del reddito da lavoro evidenziano per la regione una minore disuguaglianza rispetto alla media italiana; quelli di benessere confermano un vantaggio della Lombardia nelle componenti relative all’economia e alla qualità dei servizi, ma evidenziano svantaggi nei temi riferiti all’ambiente e alla sicurezza”. È proseguito, inoltre, “il ridimensionamento della rete territoriale delle banche nella regione, accompagnato dal maggior utilizzo dei canali di contatto a distanza tra le banche e la clientela”. Infine, la finanza pubblica: “Nel 2018 la spesa degli enti territoriali lombardi è cresciuta. Sono aumentati i pagamenti per l’acquisto di beni e servizi e la spesa per il personale; sono cresciuti anche gli investimenti effettuati dai Comuni, caratterizzati da una situazione economico-finanziaria mediamente migliore nel confronto interregionale. Rispetto alle altre Regioni a statuto ordinario, gli enti territoriali lombardi si sono connotati per un utilizzo moderato della leva fiscale e per una più elevata capacità di riscossione delle entrate”.

Print Friendly, PDF & Email