Ramadan, il messaggio dell’Arcivescovo agli islamici

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In vista della festa di Eid Al-Fitr, con la quale il 4 giugno si chiude il mese sacro di Ramadan, l’Arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, ha fatto pervenire alle comunità islamiche presenti nel territorio della Diocesi di Milano, attraverso alcuni suoi collaboratori, il suo saluto augurale, unito al messaggio del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso. «Carissimi fedeli musulmani, mi rivolgo a voi come fratelli e vi ringrazio per la testimonianza di fede che ci avete dato in questi giorni, con la vostra fedeltà al digiuno, alla preghiera, alla carità per i più poveri.Papa Francesco e Ahmad Al-Tayyib, il grande Imam della moschea di Al-Azhar – che ho recentemente visitato, in occasione di un mio viaggio in Egitto con i preti giovani della Diocesi Ambrosiana – ci hanno invitato nell’incontro comune ad Abu Dhabi lo scorso 4 febbraio”a restare ancorati ai valori della pace, a sostenere i valori della reciproca conoscenza, a ristabilire la saggezza, la giustizia e la carità”. Questo mese di Ramadan è stato l’occasione per dare concretezza a questi impegni, lavorando assieme qui a Milano per testimoniare che il dialogo tra le religioni abramitiche è un bene, non soltanto per i credenti, ma per l’intera comunità umana. Come afferma il documento di Abu Dhabi, è nel nome di Dio che Al-Azhar e la Chiesa cattolica dichiarano di adottare la cultura del dialogo come via, la collaborazione comune come condotta, la conoscenza reciproca come metodo e criterio. E nel nome di Dio e nell’esercizio della preghiera che tutti insieme esprimiamo il desiderio che si realizzi una pace universale di cui possano godere tutti gli uomini della terra. Continuiamo a lavorare insieme nel costruire queste relazioni pacifiche e fraterne, dando in questo modo testimonianza al Creatore Onnipotente al quale rendiamo culto, ottenendo come frutto l’armonia anche qui nella Milano sempre più società plurale. Dobbiamo lavorare per irrobustire quelle attitudini di incontro e di dialogo, di ascolto reciproco e di rispetto, di collaborazione nel rispondere ai bisogni e nel cercare la pace, che già sono presenti ma rischiano di essere logorate dal clima di tensione e di non rispetto che la comunicazione, anche politica, in queste settimane ha seminato a piene mani. In un atteggiamento di preghiera e di stima, vi saluto».

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