Omicidio Bozzoli, l’imprenditore non è finito nel forno

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Quello di Mario Bozzoli è un omicidio a lungo premeditato nei pressi degli spogliatoi della fonderia”. A pronunciare queste parole è stato il procuratore generale di Brescia Pierluigi Maria Dell’Osso alla chiusura delle indagini sul caso dell’imprenditore di Marcheno, scomparso nell’Ottobre del 2015 e mai ritrovato. Il procuratore, durante la conferenza stampa, ha confermato dunque che si tratti di omicidio volontario premeditato, per il quale restano indagati i nipoti Alex e Giacomo Bozzoli, ma ha di fatto smentito le ipotesi che vedevano l’utilizzo dei forni industriali come metodo di smaltimento del cadavere dell’uomo: “le dimensioni non sono compatibili con la distruzione di un corpo umano”, ha dichiarato lo stesso procuratore. Secondo le ricostruzioni Giacomo Bozzoli avrebbe portato fuori dall’azienda il cadavere dello zio nascosto in un sacco, non lasciando così tracce nell’auto utilizzata per trasportare il corpo senza vita della vittima, del quale tutt’oggi continua a restare un mistero il luogo del nascondiglio.

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