C’era una volta la noia. La noia sono i processi Ruby, anche oggi sui giornali. Una noia mortale. Abbiamo capito che Berlusconi in casa sua faceva quel che voleva. Quello che non ho capito è perché questa pletora di starlette e starlettine, signore e signorine, continuano ad andare sui giornali per dire che avevano detto la verità, che avevano mentito, che non avevano mentito e via discorrendo e controdiscorrendo. Berlusconi è un signore ormai di una certa età, non è più premier da anni, e – questo sì lo dico con rammarico – manco presidente del Milan. Di Ruby e delle vite di queste signore, personalmente, penso che non ce ne debba fregare più niente. Sono irrilevanti. A dir la verità, lo erano anche prima, almeno per me. Ma sono questioni di punti di vista.

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati