Il coro multietnico Elikya al Pime di Milano

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Il coro multietnico Elikya, parola che in lingua Lingala della Repubblica Democratica del Congo significa “speranza”, è in concerto al Pime di Milano sabato 23 febbraio.

Comprende 40 coristi di 16 nazionalità diverse e una ricca formazione musicale di circa 10 musicisti italiani ed africani – violino, violoncello, flauto, chitarra, percussioni, marimba, tastiera, contrabbasso. Propone prevalentemente canti religiosi cristiani ed è un laboratorio di ricerca e sperimentazione creativa. Il repertorio attinge da tradizioni musicali provenienti da diversi paesi del mondo: Africa, Asia, America, Latina. I giovani artisti di Elikya danno vita a inediti affreschi sonori generati dall’intreccio di trascinanti combinazioni ritmiche e melodiche, apprezzati da platee le più diverse.

Raymond Bahati, di origine congolese, vive in Italia dal 2002. Nel paese di origine ha maturatoesperienze nell’ambito della direzione corale, del canto, delle percussioni e della recitazione presso il Collegio Saint Joseph di Kinshasa, attività che ha proseguito e approfondito in Italia. Laureato presso la Facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, lavora nel campo dell’educazione interculturale presso il COE e nel settore della formazione degli operatori interculturali.

Sabato 23 Febbraio alle 21, al Teatro PIME Padre Piero Gheddo di via Mosé Bianchi 94, il coro Elikya, diretto dal maestro Raymond Bahati, si esibirà nel concerto dal titolo “Cantare la bellezza”, quarto appuntamento della Stagione Teatrale PIME ‘Emissioni teatrali’, firmata dal direttore artistico Andrea Zaniboni. Uno spettacolo che si preannuncia esplosivo e coinvolgente, adatto ad un pubblico di ogni età. L’ingresso è libero e le eventuali offerte andranno interamente alle opere del Centro missionario.

Quella di Elikya è una realtà molto più che musicale: è un progetto di arte, incontro e confronto che non smette di crescere e di rinnovarsi, offrendo un esempio concreto di come, facendo musica insieme, si possano superare le barriere di origine e di lingua, di cultura e di religione, per unirsi e creare qualcosa di nuovo e di bello. «Elikya è un laboratorio culturale e sociale – spiega infatti lo stesso maestro Bahati -. Siamo un gruppo, ma siamo anche una comunità. Il senso dell’accoglienza e della fratellanza è qualcosa che cerchiamo di vivere innanzitutto al nostro interno per poi testimoniarlo al pubblico. È questo il nostro “codice”, la nostra ragione di essere più profonda».

“Ospitare il coro Elikya al Centro PIME di Milano – afferma Andrea Zaniboni – ha un grande valore testimoniale: significa affermare, anzi cantare, che possiamo stare insieme tra diversi, mettere insieme ciò che ci accomuna per produrre qualcosa di bello, ricercare una armonia che non giace polverosa negli spartiti ma si fa voce e arriva al cuore di chi ascolta. Il canto è certamente uno dei più grandi veicoli della bellezza perché nudo, vero, ancestrale. Resistere al suo richiamo sarà impossibile.”

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