AC/DC: pronto il nuovo album, con Brian, Phil e perfino Malcolm, ma…

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Il nome degli AC/DC è tornato prepotentemente in auge sulle principali pagine delle news sul mondo del Rock, sin dalla scorsa estate. Prima le foto dagli Warehouse Studios di Vancouver dove la band (in gran segreto, o quasi!) si è riunita nell’agosto 2018, riconvocando Phil Rudd e Brian Johnson, paparazzati durante una pausa sigaretta davanti all’uscita di sicurezza sul retro… Qualcuno ha fatto perfino il nome di “figliol prodigo” Cliff Williams che sarebbe coinvolto nelle registrazioni anche se non presente nelle foto in quanto non fumatore. I dubbi sulla effettiva reunion però c’erano, legittimamente, non essendo arrivata dopo quel clamore una conferma ufficiale, almeno fino alle ultime ore… E qui passiamo al rovescio della medaglia e alla seconda parte della storia.

Cliff ha sempre affermato senza mezze parole di non voler più avere nulla a che fare con gli AXL/DC dopo il tour di “Rock Or Bust” targato 2016, in cui Axl Rose entrò in formazione per salvare le ultime date, in seguito ai problemi di salute improvvisi di Brian che gli imposero uno stop immediato: Senza Brian nè Malcolm non ci sono più gli AC/DC, non me la sento di andare avanti”, aveva dichiarato Cliff col cuore in mano.

Veniamo alla notizia bomba che cambierebbe – e non di poco – gli scenari… forse… procediamo per gradi…

Le più recenti notizie hanno confermato il rientro di Brian nella band alla voce, sfuggendo di mano alle fonti ufficiali tramite i soliti incontrollabili social ed espandendosi in poche ore a macchia d’olio: la band losangelina di grindcore TERRORIZER (dell’ex Morbid Angel Pete Sandoval) ha semplicemente incontrato Johnson per caso in aeroporto negli USA e da fan degli AC/DC alla fatidica domanda avrebbero ricevuto dalla sua viva voce la risposta definitiva e inequivocabile: “sì, sono stanco di negarlo, sono tornato a cantare con gli AC/DC!”. L’incognita però resta, non essendoci al momento una vera e propria conferma ufficiale: è tornato in modo permanente o solo in occasione della rimpatriata in studio di Vancouver? Le voci ovviamente si rincorrono insistenti per la gioia dei fan più accaniti, che hanno subito storto il naso solo all’idea che la loro band del cuore potesse continuare come progetto dell’unico membro originale rimasto, ovvero il chitarrista Angus Young, affiancato comunque in rappresentanza della famiglia dal nipote Stevie Young, degno sostituto di Malcolm…

A questo punto entra in scena Eddie Trunk (la pettegola più informata del mondo del Rock, sulle onde radio del suo podcast Trunk Nation) che attraverso le sue fonti “vicine e molto affidabili” conferma la buona novella, anche se non a tutto tondo. Questa la precisa dichiarazione di Trunk: L’album nuovo degli AC/DC è pronto, finito, e lo hanno registrato proprio in Canada. Il disco include riff registrati da Malcolm prima della sua morte e rimasti negli archivi della band, utilizzati in suo onore, come una sorta di celebrazione e tributo nei suoi confronti”. Malcolm Young, scomparso il 18 novembre 2017, è sempre stato la colonna portante degli AC/DC con le sue ritmiche inossidabili nonché uno dei compositori principali: diciamo che la scelta di tenere vivo il suo ricordo è comprensibile e ci sta, specialmente in un momento così difficile

Secondo altre voci ricorrenti, il nuovo disco potrebbe includere “una facciata” cantata da Brian e una da Axl ma il tour lo farebbe comunque solo Axl, come avrebbe confermato il biografo ufficiale degli AC/DC, Murray Engleheart, in uno sfogo su Facebook: “Circolano soltanto tante chiacchiere che lasciano il tempo che trovano, ma io lo ripeto a gran voce: gli AC/DC continueranno con Axl Rose alla voce, per il nuovo album, il relativo tour e tutto quanto… La scommessa di Angus si è rivelata un trionfo su tutta la linea e ha gettato le basi per il futuro del gruppo, l’unico possibile”. Al coro pro AXL/DC si aggiunge anche la voce autorevole di Alan Niven, ex manager dei GUNS N’ROSES, che ospite nel podcast Appetite for Distortion with Brando ha di recente detto la sua come segue: “Non sono convinto che a Brian, nelle sue condizioni ormai note, sia possibile affrontare un tour così imponente. Registrare nella tranquillità di uno studio è una cosa, ma in tour è tutto più complicato, perciò AXL/DC potrebbe essere la sola opzione possibile entro quest’anno, chi può dirlo?”. In effetti la situazione è delicata: difficilmente i problemi che ha avuto Brian sono reversibili, anche con tutte le tutele possibili grazie alle moderne tecnologie. E quando un cantante ha oggettivi problemi di udito, ne ha – di conseguenza – anche di intonazione, soprattutto se esposto ai volumi infernali di un palco come quello degli AC/DC!

L’opzione AXL/DC però escluderebbe dalla reunion il buon Cliff, che come già detto è stato chiarissimo in merito alla faccenda Rose, e che comunque nelle foto di Vancouver di fatto non si vede… come di fatto anche Axl Rose è tuttora impegnatissimo con il “Not In This Lifetime Tour” dei suoi GN’R appena sbarcato addirittura alle Hawai l’8 dicembre 2018 e tecnicamente ancora in corso…

…E Phil?

Phil Rudd è “IL” batterista degli AC/DC ma l’ha combinata davvero grossa con i suoi pesanti guai con la giustizia (è stato accusato di tentato omicidio) e gli AC/DC lo avevano addirittura fatto sparire dallo storico del sito ufficiale (tuttora non aggiornato), dettaglio non trascurabile… un messaggio a chiare lettere insomma… siamo sicuri possano davvero averlo rimesso sotto contratto? Eppure di fatto ora gli hanno riconsegnato il passaporto ed era evidentemente presente in quegli studi, in Canada… Certo, Phil ha anche appena messo in vendita la sua villona con relativa proprietà a Otumoetai, Tauranga in Nuova Zelanda (dove vive da molti anni e dove gli restano comunque un hangar e un ristorante di proprietà) per ben 3 milioni di dollari, il che è un segno evidente che per lui le cose non vadano del tutto bene ultimamente (aveva anche cancellato per ben due volte il suo tour europeo legato al disco solista “Head Job”). A far ben sperare sulla sua redenzione, che potrebbe aver convinto Angus a sotterrare l’ascia di guerra, è la sua più recente dichiarazione con tanto di ammissione di colpa: “Mi sono comportato da testa di cazzo e mi sono tirato la zappa sui piedi… errare è umano ma gli errori si pagano, sempre, l’importante è ammetterlo e cercare quanto meno di rimediare”. 

I fan più attenti avranno senz’altro anche notato nella carrellata sul sito (di cui alleghiamo immagine) l’assenza del batterista Simon Wright, diciamo però che l’omissione di Rudd ha senz’altro maggiore peso, a livello storico/musicale quanto a livello di significato nell’economia dell’attuale intricata situazione… È stato lo stesso Simon a sottolinearlo per primo in più di un’occasione: Sembra facile suonare la batteria negli AC/DC, ma non è una questione di tecnica, è lo swing, il feel, la pacca, la chirurgica ‘metronomicità’… io finché sono stato seduto su quello sgabello ho dato il mio massimo, ma non sono e non sono mai stato Phil Rudd! Il suo tocco è unico, il suo stile è un cubo, indispensabile. E poi è anche una questione di dare il 110%, costantemente in una band come quella… ero giovane, forse incosciente, e senza dubbio ho avuto le palle per come ci sono entrato, senza alcuna esperienza, e poi anche uscito, all’apice… Dopo 6 anni avevo perso l’entusiasmo e la giusta concentrazione, non era leale né nei confronti della band né dei fan, così ho preso altre strade seguendo l’istinto”.

In definitiva, gli unici custodi della verità assoluta restano al momento i diretti interessati, ovvero la band e il management, che però al momento ancora tacciono… non resta che attendere ma, come più fonti e relative indiscrezioni confermano, non sarà a lungo! Si dice addirittura che entro Maggio 2019 potremmo ascoltare l’atteso nuovo disco degli AC/DC – successore di “Rock Or Bust” uscito ormai ben 5 anni fa – che è pronto a riconquistare il mondo!

E secondo il solito Eddie Trunk, sempre sulle frequenze di Siriux XM, gli AC/DC “potrebbero” fare un grande annuncio (come già fecero i KISS rivelando su quel palco il sensazionale “Reunion Tour 1996/97”) durante la cerimonia dei Grammy 2019 lunedì 11 febbraio, come svelato dal promo della serata in cui gli AC/DC scorrono tra gli artisti in rassegna… e in effetti quale canale potrebbe essere migliore e più altisonante dei Grammy per il loro definitivo rilancio mondiale?

Stay Tuned!

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