“Due detenuti all’atto di esser accompagnati in infermeria per un riferito malore hanno minacciato l’agente del Corpo di polizia penitenziaria in servizio con delle forbici e delle lamette, lo hanno imbavagliato e rinchiuso in una cella dopo avergli sottratto le chiavi per aprire altri ristretti e, sembra, aggredire uno di loro. La situazione, pare poi essersi risolta senza conseguenze più gravi per le urla di altri detenuti che hanno provocato l’intervento provvidenziale di rinforzi.Ne dà notizia Gennarino De Fazio, della UILPA Polizia Penitenziaria nazionale. L’episodio ieri sera intorno alle 21.  De Fazio commenta: “Anche questa volta le conseguenze peggiori sono state evitate per circostanze fortunose e, come quasi sempre accade, per l’intraprendenza e la forza d’animo degli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria, in questo caso, addirittura, pure per il l’ ‘allarme’ lanciato da altri ristretti; è di tutta evidenza, però, che non ci si può affidare alla provvidenza e, lungi dal voler impersonare la cassandra, sembra scontato che non potrà andare sempre bene; se ci dobbiamo affidare al soccorso dei detenuti per garantire la sicurezza delle istituzioni e per portare a casa la pelle, siamo al fallimento del sistema d’esecuzione penale dello Stato”. “Ribadiamo – continua De Fazio – che non si può affrontare l’emergenza conclamata con pur condivisibili misure ordinarie, servono interventi eccezionali che contemplino dal ripianamento degli organici al potenziamento degli strumenti tecnologici e ausiliari. Rinnoviamo pertanto l’invito al ministro Bonafede a costituire una sorta di ‘unità di crisi’ con l’obiettivo di concepire provvedimenti immediati, concreti e tangibili che favoriscano la messa in sicurezza del sistema penitenziario a carattere emergenziale, quale conditio sine qua non per una reingegnerizzazione complessiva dei processi, capace di invertire la tendenza e finalizzata a restituire – in uno – dignità alle condizioni di lavoro della Polizia penitenziaria, civiltà alla detenzione e sicurezza al Paese, nonché all’apertura di un tavolo di confronto permanente fra il vertice politico, le Amministrazioni (DAP e DGMC) e le Organizzazioni Sindacali rappresentative”.

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati