Aperto anche a San Vittore lo sportello del Garante dei detenuti, ufficio gestito dal Difensore regionale, Carlo Lio, per la difesa civica e l’accesso ai servizi (sanità, istruzione, lavoro i principali àmbiti) a disposizione delle persone ristrette nelle libertà personali. Un evento che ha riunito nella promozione della dignità delle persone rappresentanti delle istituzioni, detenuti, personale penitenziario, “perché – come ha detto Carlo Lio – non si perdono i diritti quando si entra in carcere, ma anzi dal rispetto dei diritti si può ripartire”.

L’apertura a San Vittore si aggiunge ad analoghi sportelli già attivi nei carceri di Opera, Bollate (MI), Pavia, Voghera, Vigevano e Monza: negli ultimi 4 mesi le istanze pervenute al Garante dei detenuti sono di fatto raddoppiate, sfiorando quota 100 contro le 48 registrate nello stesso periodo dell’anno scorso. In particolare, lo sportello aperto nell’istituto di piazza Filangeri si dovrà occupare delle diverse problematiche legate al reperimento dei documenti anagrafici, necessari per chiedere cure mediche, richieste d’invalidità, pratiche legate alla casa. “E’ estremamente importante che chi si trova privato della libertà personale non si senta abbandonato dalle istituzioni – ha dichiarato Carlo Lio -. Obiettivo di questo progetto è proprio avvicinare i detenuti all’istituzione che li tutelaaprendo sportelli direttamente accessibili all’interno del carcere. E’ un segnale di vicinanza e di attenzione da parte della Regione. Il mio intento è portare tale servizio di garanzia in tutte le carceri della Lombardia, avviando collaborazioni con gli uffici dei Garanti dei cittadini nei Comuni sedi di case di reclusione”. Un progetto che si pone all’avanguardia a livello nazionale, come ha testimoniato anche il Garante dei detenuti della Campania, Samuele Ciambriello, presente all’evento.

Il difensore civico regionale Carlo Lio.

A sostenere l’iniziativa sono intervenuti i vertici dell’amministrazione penitenziaria, il Provveditore dell‘Amministrazione penitenziaria, Luigi Pagano (che ha sottolineato come il carcere possa svolgere appieno la sua funzione se attorno ad esso si crea una rete di servizi e si mantiene un collegamento con la società civile), il direttore della casa circondariale, Giacinto Siciliano(che ha indicato la centralità dei diritti nel percorso di riabilitazione), i consiglieri regionali Patrizia Baffi e Fabio Pizzul del PD,Franco Lucente (FdI), Michele Usuelli (+Europa).  Per la Regione erano presenti l’assessore regionale alle Politiche per la famiglia, genitorialità e pari opportunità, Silvia Piani, che ha letto un messaggio di ringraziamento da parte del Presidente della Regione, Attilio Fontana. Nel suo intervento l’assessore Piani ha sottolineato l’attenzione dell’istituzione regionale nei confronti del tema della genitorialità e della famiglia anche per le persone detenute. Presenti anche Melania Rizzoli, assessore regionale all’Istruzione, formazione e lavoro e il Sottosegretario con delega ai rapporti con le delegazioni internazionali, Alan Christian Rizzi. A testimoniare l’importanza del collegamento tra mondo carcerario e società civile anche i rappresentanti del Comune di Milano, Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche sociali, Salute e Diritti e la Garante dei detenuti, Alessandra Naldi.

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