In occasione della Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che si celebra martedì 20 novembre, Fondazione ISMU ricorda come la presenza dei minori stranieri in Italia si sia consolidata nel tempo e che al 1° gennaio 2018 sono un milione e 41mila i minorenni stranieri iscritti nelle anagrafi comunali del nostro Paese (a fronte di circa 8,8 milioni di italiani con meno di 18 anni di età), cioè più di un quinto della popolazione straniera complessivamente residente in Italia.

Nell’anno scolastico 2016/2017 i giovani stranieri che hanno frequentato le scuole italiane sono stati oltre 826mila: si è, dunque, registrato un nuovo record storico. Ogni anno in Italia nascono mediamente circa 70mila bambini e bambine con genitori entrambi stranieri, pari a circa il 15% di tutte le nascite. Inoltre, ogni anno aumentano significativamente i minorenni di origine straniera che ottengono la cittadinanza italiana: secondo gli ultimi dati disponibili, durante il 2016 le acquisizioni di cittadinanza “per trasmissione o elezione” dei minori di 20 anni di età sono state più di 80mila e hanno rappresentato il 40% del totale (202mila).

Tra gli “sbarcati” crescono, ma solo in termini relativi, i minori non accompagnati. Sebbene la presenza di minori stranieri nel nostro Paese appaia complessivamente consolidata e ben avviata nei processi di integrazione, merita ancora una speciale attenzione il segmento di coloro i quali non sono accompagnati da figure familiari e a cui va data speciale considerazione, vista la particolare condizione di vulnerabilità in cui si trovano. In questo contesto, ISMU segnala che nel 2016 sono “sbarcati” in Italia quasi 26mila minorenni stranieri non accompagnati (pari al 14,2% del totale degli sbarcati di quell’anno), durante il 2017 quasi 16mila (pari al 13,2% del totale degli arrivati via mare nel corso dell’anno) e durante il 2018, fino al 5 novembre, solamente 3.368 (pari al 15,1% del totale degli sbarcati da inizio anno). Anche se in termini assoluti si è registrata una netta diminuzione dei minori stranieri non accompagnati (Msna) arrivati via mare nel nostro Paese, nel 2018 rimane però in aumento la loro incidenza sul totale degli sbarcati. Quest’ultima è superiore rispetto al biennio passato e, soprattutto, rispetto al 2014 e 2015, quando l’incidenza dei minori stranieri non accompagnati era stata poco più della metà dell’attuale, pari allora all’8% circa. Inoltre, sempre più spesso i minori stranieri non accompagnati giungono in Italia anche tramite altre rotte di tipo terrestre.

Per la prima volta diminuiscono i minori non accompagnati nelle strutture di accoglienza e cambia parzialmente la geografia delle provenienze. Al 30 settembre 2018, la prima cittadinanza presente e censita nelle strutture dedicate ai minori stranieri non accompagnati in Italia è quella albanese (con 1.220 unità, pari al 12,8% del totale), che non partecipa all’attuale flusso migratorio via mare. Subito dopo troviamo gambiani (1.174), egiziani (1.056), guineani (960) e ivoriani (958).

Solo otto mesi prima, al 31 dicembre 2017, gambiani (2.202), egiziani (1.807) e guineani (1.753) erano ai primi tre posti nei centri per Msna. Gli egiziani, in particolare, erano sempre stati per numerosità il primo collettivo nazionale di minori stranieri non accompagnati ospitati in Italia alla fine di tutti gli anni precedenti, ma nel corso degli ultimi otto mesi tutti e tre i gruppi sono stati sopravanzati dagli albanesi. Inoltre, è diminuito il numero complessivo di Msna censiti nei centri di accoglienza italiani. Tale presenza negli anni precedenti era salita progressivamente: al 31 dicembre 2013 erano state registrate 6.319 unità, alla stessa data del 2014 i minori stranieri non accompagnati nei centri di accoglienza italiani erano 10.536, poi 11.921 nel 2015, 17.373 nel 2016 e 18.303 alla fine del 2017. Al 30 settembre 2018 sono scesi a 12.112.

Tra questi, la percentuale di maschi è in leggero calo: si è passati dal 93,3% di fine 2016 al 93,2% di fine 2017, fino al 92,6% del 30 ottobre 2018 (contro il 95% del 31 dicembre 2015 e della stessa data del 2014).

Anche quest’anno la Sicilia è la regione dove si registra la massima collocazione di minori stranieri non accompagnati: è pari al 40% d’incidenza sul totale delle regioni che li ospitano. Per la prima volta, invece, diminuisce l’incidenza dei diciassettenni sul totale dei Msna per fasce d’età: dopo essere aumentata dal 50% del 31 dicembre 2014 al 54%, 57% e 60% alla fine degli anni successivi, ora è al 57%.

I minori irreperibili sono ancora più di 5mila. L’Italia, come noto, non è sempre la meta ultima dei minori stranieri non accompagnati, o meglio non lo è per tutti. A tale proposito, è significativo il numero di coloro che si allontanano volontariamente dalle strutture di accoglienza dove sono ospitati. Al 30 settembre 2018 sono 5.178 i minori risultati irreperibili nelle strutture di accoglienza censite dal Ministero del Lavoro, la maggior parte eritrei (nel 14,9% dei casi) o tunisini (nel 12,0%), e dunque meno albanesi. Rispetto al 31 dicembre 2017, il numero di minori allontanatisi dalle strutture di accoglienza è però leggermente diminuito (-11,2%).

In diminuzione i minori non accompagnati che fanno richiesta di asilo. Nel 2017, le richieste di asilo presentate da minori non accompagnati in Italia erano risultate in progressivo aumento nel tempo fino a raggiungere il record di 9.782. Nel primo semestre del 2018, tuttavia, esse sono state solamente 2.857: coloro che hanno presentato maggiormente domanda di asilo sono stati, nell’ordine, gambiani (531), nigeriani (307), maliani (284), guineani (282) e senegalesi (250), tutti cioè provenienti da una ben definita area geografica dell’Africa centro-occidentale, e non dunque albanesi o egiziani.

Per tre quarti delle richieste d’asilo esaminate durante il primo semestre del 2018 si è ottenuto un esito di protezione umanitaria, per il 4% un riconoscimento dello status di rifugiati e per il 2% quello di protezione sussidiaria. I casi di irreperibilità hanno riguardato il 3% dei minori stranieri non accompagnati richiedenti asilo e i dinieghi il 16%.

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