Una nuova iniziativa dell’estrema destra, questa volta ‘firmata’ dall’Anai (Associazione nazionale arditi d’Italia) è in programma il prossimo 1 novembre al Campo X del Cimitero Maggiore. La manifestazione rientra in un fitto programma che l’Anai, associazione con sede a Turate (Como) ha diffuso in questi giorni per il centenario della Grande Guerra. Mentre domani i militanti dell’Anai partiranno “da Corsico in corriera” per Predappio, si legge sul volantino, per rendere “omaggio al nostro Caporale d’Onore e Duce Benito Mussolini nel ricordo della Marcia su Roma”, riporta il manifesto dell’iniziativa, il primo novembre viene annunciata una manifestazione al Campo X del cimitero Maggiore, dove sono sepolti i caduti della Repubblica di Salò. A denunciare le iniziative è l’Osservatorio sulle nuove destre, secondo cui nell’organizzazione della cerimonia al cimitero Maggiore è coinvolta anche “Memento, l’articolazione di Lealtà azione nata appositamente per celebrare i caduti della Rsi e gli squadristi fascisti, ripulendo e risistemando lapidi e monumenti”. L’osservatorio evidenzia come quest’anno (la manifestazione al cimitero Maggiore l’anno scorso finì al centro delle cronache per il saluto romano dei presenti, poi denunciati) “la novità è rappresentata dalla titolarità data dalle associazioni dei reduci della Rsi a Memento a rappresentare i caduti repubblichini, formalmente decisa il 21 ottobre scorso a Milano presso la sede di Lealtà azione in via Govone. Un “passaggio del testimone” in piena regola”, come spiega la stessa associazione Memento sulla propria pagina Facebook raccontando in un post del “passaggio del Testimone dai Reduci della Repubblica Sociale Italiana ai Volontari di Memento”, domenica scorsa, nella sede di via Govone 35 dove “l’Associazione Memento e la neocostituita associazione “Continuità” hanno inaugurato la nuova sede dell’archivio storico milanese della Repubblica Sociale Italiana”. L’associazione Memento pubblica quotidianamente il ricordo di episodi storici legati al Ventennio e alle guerre, nonche’ di personaggi legati al regime fascista. L’ultimo è “Luigi Gatti detto “Gino””, si legge in un post, che “fu combattente nella Grande Guerra, Squadrista, cofondatore del Fascio di Combattimento di Monza e tra coloro i quali nell’estate del 1922 occuparono il comune”. Tra le iniziative, proprio oggi, anniversario della Marcia su Roma, la presentazione “in anteprima nazionale”, a Bollate (Milano) del fumetto “La mia guerra. Diario dal fronte”, dedicato al soldato Benito Mussolini durante la Prima Guerra Mondiale, “fervente interventista e valoroso soldato al fronte”, si legge nel post.

“Chiediamo alle istituzioni e alle autorità competenti di intervenire e di fare il possibile per impedire che la nostra città venga nuovamente sfregiata da una parata nazifascista che offende le tradizioni antifasciste e democratiche di Milano.” Lo dichiara in una nota Roberto Cenati, presidente provinciale dell’Anpi di Milano in merito alla parata promossa dall’Anai (Associazione nazionale arditi d’Italia) in ricordo dei caduti della Repubblica Sociale Italiana, in programma il prossimo 1 novembre al Campo X del Cimitero Maggiore. “Mentre il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione con la quale si chiede a tutti i Governi di mettere al bando le organizzazioni che si richiamano al fascismo e al nazismo, – continua il presidente provinciale dell’associazione nazionale dei partigiani – nel nostro Paese si consente alle organizzazioni neofasciste di promuovere iniziative e di manifestare liberamente. Chiamiamo i cittadini a partecipare alla manifestazione unitaria promossa dalle Associazioni della Resistenza per mercoledì 31 ottobre alle ore 10,00 al Campo della Gloria del Cimitero Maggiore per rendere onore ai Combattenti per la Libertà, agli oppositori politici al regime fascista, agli ebrei milanesi, ai lavoratori, ai militari deportati nei lager nazisti, che vi sono sepolti. Abbiamo più volte ricordato che la morte rende tutti uguali, ma in vita i Combattenti per la libertà hanno lottato contro l’oppressione nazifascista, mentre i repubblichini hanno collaborato con i nazifascisti nella denuncia, nella cattura, nella fucilazione di partigiani, oppositori politici, ebrei, lavoratori protagonisti del grande sciopero generale del marzo 1944. Se avessero prevalso i nazifascisti, – conclude Cenati – la libertà e la democrazia non sarebbero state riconquistate nel nostro Paese.”

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