Artigianato brianzolo, in calo il numero di imprese

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Frena l’artigianato brianzolo. Diminuisce del 5% il numero delle imprese, passate da 23.410 di fine 2012 alle 22.348 al 31 dicembre 2017.

E’ quanto emerge da un’indagine elaborata dall’ufficio studi dell’Unione Artigiani di Monza e Brianza, che si è concentrata in particolare sulle ditte individuali artigiane, in occasione della presentazione di questa mattina in Villa Reale a Monza della 38esima edizione di Expo Brianza, la rassegna dedicata ad artigianato e commercio che si terrà a Bovisio Masciago dal 29 settembre al 7 ottobre.

In Brianza risultano attive attualmente 14.086 aziende artigiane individuali, di cui l’82% con un titolare italiano e 2.516 (18%) guidate da uno straniero. La parte straniera dell’artigianato brianzolo, di cui il 13% donne, risulta composta per il 9% da europei (1.202 imprenditori), seguiti da 773 artigiani provenienti dall’Africa (5% circa) e da 303 asiatici (2% circa). Il 33% delle unità artigiane si concentra nella zona Occidentale (da Seregno a Cogliate e da Lentate a Varedo) pari a 4.597 aziende, seguita dalla Brianza centro-meridionale, che va da Sovico a Muggiò e da Desio a Lesmo, con il 32% (4.513 imprese) e dalla Brianza Orientale (comuni da Arcore a Cornate d’Adda e da Ronco Briantino a Caponago) con 2.867 imprese (20%). Ultima posizione per la Brianza centro-settentrionale (da Veduggio ad Albiate e da Giussano a Correzzana): 2.109 aziende (15% del totale). 

Tra le attività maggiormente praticate dagli artigiani brianzoli spicca l’edilizia con ben 4.547 imprese (32%). Seguono impiantistica (1.841 ditte, 13%), cura della persona (1.137, 8%) e legno-arredo (1.075, 7%).Le donne prevalgono percentualmente sugli uomini nei settori della cura della persona (818 titolari rosa, il 72% della categoria) e nel tessile-abbigliamento (302 ditte, pari al 55% del settore).

Monza città, con aggregate per omogeneità Villasanta e Brugherio, rappresentano il 15% delle ditte artigiane della Brianza con 2.722 realtà, composte per il 74% da italiani e per il restante 26% da titolari stranieri. Tra gli stranieri, gli europei (289, 11%) sono tallonati dagli africani (269, 10%) e staccano asiatici (81) e sudamericani (78), mentre figurano anche due nordamericani e un australiano.

Nelle attività, sempre in testa l’edilizia (30%, 827 imprese, di cui 351 in mano a titolari stranieri). Seguono all’11% impiantistica (297) e cura della persona (293). Donne al timone delle imprese in prevalenza nel tessile -abbigliamento (70%) e nella cura della persona (68%).

“Il quadro dell’artigianato brianzolo – commenta il segretario generale dell’Unione Artigiani di Milano e Monza-Brianza, Marco Accornero non deve indurre però a preoccupazioni particolarmente gravi. In realtà, il calo delle imprese artigiane in Brianza sta rallentando, tanto che nell’ultimo anno è risultato pari solo all’1%. Di contro, per giunta, la città di Milano ed in particolare la zona nord a ridosso di Monza e Brianza risulta in forte crescita (+4% nel quinquennio) e tutto fa supporre a un’inversione di tendenza in fase di propagazione. L’auspicio è che anche attraverso eventi come Expo Brianza l’artigianato locale possa tornare protagonista e rilanciarsi con l’attesa ripresa.”

 

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