La Guardia di Finanza di Bergamo ha eseguito stamattina all’alba 7 misure di custodia cautelare in carcere a carico dei principali esponenti di un’associazione per delinquere di matrice campana ed albanese, dedita ad attività estorsive, rapina, lesioni, spaccio di sostanze stupefacenti, ricettazione, minacce e detenzione illegale di armi clandestine. I destinatari del provvedimento, tutti pluripregiudicati, alcuni per associazione per delinquere di stampo mafioso ed omicidio, operavano nella provincia di Bergamo, in danno di imprenditori ai quali, con l’uso della violenza, imponevano il pagamento di ingenti somme di denaro a titolo di “protezione” della loro attività. Le indagini si sono rivelate lunghe e laboriose, segnate da momenti di altissimo rischio, come nella circostanza in cui i finanzieri si sono imbattuti “in diretta” in un tentato omicidio, non andato a buon fine solo per l’inceppamento dell’arma da parte del suo autore, in seguito individuato ed arrestato. Numerosi gli episodi di estorsione e di violenze fisiche accertati in danno di imprenditori locali, costretti a corrispondere somme di denaro, anche arrivando a cedere le loro attività. In una di queste occasioni, i finanzieri sono intervenuti e hanno arrestato due appartenenti all’associazione per delinquere, nell’atto di incassare da un imprenditore all’interno di un bar di Colognola 5.000 euro a titolo di estorsione. La violenza ed i modi cruenti utilizzati dal gruppo criminale per convincere le vittime a sottostare alle pressanti richieste, sono stati documentati dai filmati ripresi durante le indagini, che testimoniano i pestaggi cui venivano sottoposti gli imprenditori. Durante l’attività investigativa, sono state anche sequestrate 4 armi clandestine con matricola abrasa, 2 delle quali occultate all’interno di una poltrona di un ufficio di Verdello, oltre a numerosi proiettili, un silenziatore e denaro contante.

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