Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil della Lombardia hanno organizzato un presidio sotto al Duomo di Milano sul tema delle morti sul lavoro nei cantieri edili, con la partecipazione di un migliaio di persone. Durante il presidio gli interventi dal palco hanno narrato le storie di coloro che sono morti in cantiere durante il lavoro. Con questo si è voluto rendere loro omaggio, ma anche trasmettere all’opinione pubblica e alle aziende del settore, le ragioni per le quali nel 2018 si continua a morire sul lavoro.

Dal palco sono stati riportati i dati del Registro degli Infortuni Mortali della Regione Lombardia. Questa la fotografia che ne emerge: dal 2014 ad oggi si sono verificati 52 infortuni mortali nelle costruzioni in Lombardia.

Le dinamiche sono le stesse di sempre: nel 46% dei casi si tratta di cadute dall’alto, nel 35% di schiacciamento da parte di macchine di cantiere o di materiali.

Per quanto riguarda le tipologie di contratti di lavoro, di questi 52 lavoratori, i dipendenti a tempo indeterminato erano il 40%; ma il 27% erano lavoratori autonomi o piccoli imprenditori, l’8% risultavano irregolari e del 13% non si è riusciti a ricostruire che tipo di rapporto di lavoro avessero al momento dell’infortunio mortale.

Infine, le persone coinvolte negli infortuni mortali esaminati erano per l’81% italiani e per il 19% cittadini stranieri e la loro età era particolarmente alta: il 33% erano cinquantenni e il 30% sessantenni e oltre (2 persone risultavano avere oltre 70 anni).

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati