NEAL MORSE – “Life & Times – The Solo Tour – Acoustic Show”

08 Giugno 2018 presso Blue Rose Club – Bresso (MILANO)

Report e foto a cura di SIMONE SCAVO

Una serata del tutto esclusiva, nonché unica data italiana, è quella che si è tenuta al Blue Rose Club di Bresso (Milano) e che ha visto protagonista il celebre cantante / chitarrista / tastierista statunitense NEAL MORSE, uno dei più prestigiosi artisti del progressive rock, oltre che componente dei supergruppi di successo Transatlantic e Flying Colors ed ex Spock’s Beard, una delle band di punta per questo genere musicale.

Uno show particolare in acustico che dà seguito al recente album “Life & Times” uscito a metà Febbraio, un lavoro decisamente unplugged. La location si rivela un ambiente perfetto per questo genere di eventi, come già dimostrato lo scorso anno in occasione di un altro big, anzi Mr. Big come Eric Martin, dove artista e pubblico diventano un’unica entità, dove le emozioni si trasmettono da entrambe le parti.

Lo stage si presenta allestito con una chitarra classica, una tastiera ed un campionatore ed è una sorta di presentatore che ha il compito di introdurre l’artista richiamando l’attenzione del pubblico verso il palco, sino a pronunciarne il nome, Neal Morse che fa il suo ingresso da una porta laterale. Sin dall’inizio si ha l’impressione di trovarsi di fronte ad una persona umile, nonostante l’imponente Storia che può vantare nel mondo del progressive rock. L’inizio è affidato alla nuova “Songs Of Freedom”, brano che è stato reso disponibile su Youtube proprio in concomitanza con la release dell’album pur non facendone parte. Segue una scoppiettante “Solsbury Hill”, cover di Peter Gabriel. Non sarà il classico concerto acustico, e Neal è pronto stupire ed emozionare: la prima vera sorpresa arriva con l’opener del nuovo album “Livin’ Lightly” durante la quale viene campionato un suono e messo in loop e sul quale inizia a suonare, con il pubblico particolarmente partecipe nel cantare il chorus.

Si viaggia su altri “lidi” con un brano dei Transatlantic, la meravigliosa “Bridge Across Forever” dove la chitarra lascia spazio alle tastiere ed il risultato è da brividi, tanta emozione in ogni singola nota.

Cambio di registro, si dia così il via al divertimento con “Selfie In The Square”, dove a sorpresa ha semi-improvvisato una sorta di medley giocando sulla parola “Yellow”. Infatti al primo pronunciare di quel colore ha inserito “Yellow” dei Coldplay aspettando che il pubblico la riconoscesse e cantasse in coro… ma nessuno se l’aspettava e il piccolo silenzio si è tramutato in una risata! Un medley che ha visto anche fare la comparsa di “I Am the Walrus” dei Beatles con tanto di “Uhhhh” – questa volta tutti pronti! – e “Goodbye Yellow Brick Road” di Elton John con “the bluues” ironizzato nel cantarlo. Grande simpatia da parte del polistrumentista americano.

Si prosegue con altri brani tra chitarra classica e tastiere sino ad arrivare a quello che è stato il momento più toccante con “He Died At Home”, nonché singolo sempre dall’ultimo lavoro, dove il testo è veramente sentito da Neal poiché parla di un ex militare che ben conosceva e che all’improvviso ha saputo essersi suicidato. L’emozione su questo brano è stata tanta, l’effetto live si è fatto sentire, dal vivo ha assunto una dimensione nuova tanto che al termine della canzone ne è scaturito un applauso da quasi un minuto ed è una cosa davvero rara se non unica.

Si resta sul nuovo album ma si abbandona la tristezza con la più spensierata “Manchester By The Sea” e si passa a “Testimony 2” con la sognante e marcatamente progressive “Jayda” con il sapiente uso della tastiera, altro brano top della serata a giudizio del sottoscritto. Siamo in chiusura con un’altra canzone particolare quale è “So Far Gone” su cui al microfono Neal imita il suono della batteria mettendolo in loop, e quindi un coro mettendolo anch’esso in loop, per poi iniziare a suonare le tastiere con il risultato di avere quasi una band e coristi al seguito. Bellissima e meritati sono stati gli applausi.

Tutto sembra esser finito, ma Neal torna quasi subito sul palco per deliziarci con altri gioielli fuori scaletta. Seguono infatti la soft ed intima “Somber Days” dal suo terzo album solista “Testimony”, la soave “We All Need Some Light” dei Transatlantic suonata tra chitarra e tastiera, chiudendo definitivamente con “Sing It High” sempre dall’album “Testimony”. Applausi, tanti applausi dal pubblico anche se non troppo numeroso, ma appassionato, che si è emozionato ed ha partecipato ad uno show difficilmente ripetibile. Stasera in circa 90 minuti letteralmente volati, si sono ascoltate emozioni oltre alle canzoni. E a conclusione di una così bella serata, Neal è rimasto tranquillo seduto ad un tavolo a fare foto, autografi e parlare con i presenti, dispensando sempre sorrisi del tutto sinceri e ad ogni complimento ringraziava con il cuore. Un grande artista per una grande serata !

Grazie Rockersound Agency per averla resa possibile.

 

Scaletta NEAL MORSE 8 Giugno 2018

Songs Of Freedom

Solsbury Hill                

Livin’ Lightly

Bridge Across Forever

Selfie In The Square

The Temple Of The Living God

Jailbreak

He Died At Home

Manchester By The Sea

Jayda

So Far Gone

 

Encore:

Somber Days

We All Need Some Light

Sing It High

 

 

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