“In campagna elettorale, come ovvio, mi sono rivolto a persone fisiche e aziende che intendevano sostenere la nostra campagna e ho chiesto anche un contributo al principale partito della mia coalizione, ovvero il Partito Democratico. Il Pd nazionale mi ha in parte finanziato direttamente e in parte ha veicolato alcuni suoi finanziatori. Tra questi c’era anche la signora Maria Luisa Mangoni, moglie di Sandro Parnasi, per la somma di 50mila euro”. Lo scrive questa mattina il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, sulla sua pagina Facebook in relazione a quanto riportato oggi da Il Fatto quotidiano. “Nella mia ‘milanesità’ non avevo mai nemmeno saputo dell’ esistenza della famiglia Parnasi – ha aggiunto -. Il finanziamento è avvenuto con modalità tracciabili e nel rispetto delle regole ed è stato inserito, come previsto dalle norme, nel rendiconto già depositato presso la Corte d’Appello e reso pubblico nel settembre 2016, a conclusione della campagna. Tutto dunque nella massima trasparenza”. “Il signor Parnasi – prosegue il post di Sala – afferma che ‘se alzo la cornetta lui mi risponde, dice che mi è grato: ora siamo i primi per lo stadio del Milan’. Sono una persona educata e, di norma, rispondo alle telefonate che ricevo. Ma rimane il fatto che non ricordo di una conversazione telefonica con Parnasi e credo che la cosa sia facilmente verificabile”. Oltretutto “è emerso che per incontrarmi ha avuto bisogno di passare attraverso un mio conoscente – ha concluso Sala -. È più che documentabile che Parnasi fosse interessato, su incarico del Milan, alla realizzazione dello stadio nello scalo Farini. A questo proposito sia io che l’assessore Maran abbiamo incontrato lui e il suo team. E tutti hanno visto come è andata a finire: proposta respinta”.

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