Provo a dire la mia.

E’ un problema vero l’immigrazione? Sì, assolutamente. E’ un problema che l’Italia debba sempre fare tutto da sola? Sì, assolutamente. E’ vero che c’è in atto una invasione? No. Assolutamente. E’ il primo problema dell’Italia, quello dal quale partire? Secondo me no. Però è un problema. E’ una soluzione chiudere i porti? Secondo me no. E’ una soluzione riempire le piazze per dire di riaprire i porti? Secondo me no. Semplicemente le crociate non servono a risolvere i problemi, e dobbiamo dircelo. Però anche la propaganda fine a se stessa non è che migliori la situazione. E’ bene che Milano sia dipinta sempre come la città ideale “a place to be”, come dice un grande cartello prima dell’aeroporto di Linate? No, secondo me no. Perché fa peccare di arroganza. Al punto che si pensa di fare un’opera assolutamente inutile e anzi secondo me dannosa come la riapertura dei navigli invece di spendere quei soldi per la messa in sicurezza delle infrastrutture e delle persone. Sì, anche delle persone. Perché mentre la vicesindaco assessore alla sicurezza è silente, e non si capisce neppure se sia ancora in carica (forse che scomparso Renzi sta per scomparire anche lei? Chissà). Ecco, mentre la Scavuzzo non si sa che fine abbia fatto, un tipo (che sia bianco o nero non è rilevante) viene fermato con un fucile a canna lunga dentro i pantaloni. No, non è una battuta sconcia. Che ci fa un tipo con una carabina in Stazione Centrale? Secondo me, nulla di buono.

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