Lo so, lo so, è un attacco che ho già usato più volte. Ma io penso che è proprio il buon senso l’ingrediente principale sparito dalla politica e dalla comunicazione. Prendiamo il caso del rider a cui è stata amputata una gamba. In pratica l’uomo, che consegna merce in bicicletta, è finito sotto a un tram, è rimasto incastrato ed è stato portato in codice rosso all’ospedale dove per salvargli la vita hanno dovuto tagliargli l’arto. Una storia tremenda. L’uomo era ancora sotto anestesia che già si levavano grida tremende dalla sinistra: così finiscono quelli che lavorano sulle strade, schiavi, pagati di euro all’ora quando va bene, obbligati ad andare come pazzi. Poi si vanno a schiantare e la colpa è dei padroni. Ok, che ci siano casi e pure molti di mancata tutela sindacale, di sfruttamento e tutto il resto è cosa certa, e bisogna intervenire. Ma. Ma se si fosse aspettata qualche ora, si sarebbe potuto sentire il lavoratore in bicicletta che dichiarava, come poi ha fatto. Punto primo: è contrattualizzato a 1500 euro al mese. Punto secondo: non è caduto perché andava troppo veloce o perché era di fretta, ma perché c’era una voragine. Punto terzo: i colleghi del Corriere hanno sentito altri riders che hanno sottolineato come le parti più pericolose sono quelle con il pavè. Perchè? Perché si solleva, si distrugge. E qui, quando si tocca il pavè, la sinistra sparisce. Magicamente. Non si può toccare, il pavè. E’ contro le regole del radical chic. Il pavè va preservato. Fa niente che ogni giorno gente che va a lavorare in bicicletta o in moto, rischia di cadere e spesso pure cade e si fa male. Non interessa a nessuno. Viene il dubbio che i radical di sinistra non vadano in bici come dichiarano. Ma in macchina. Perché in fondo è l’unico mezzo con il quale il pavè non risulta insopportabile. E il lavoratore? Un tremendo collaborazionista di quegli stolti che vogliono abolire il pavè. Massì, facciamoci su una bella commissione antimafia, due domeniche a piedi e un po’ di pranzi di solidarietà e non pensiamoci più. Tanto la gamba l’ha persa lui.

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