Due sconosciuti entrano in una cabina, si siedono uno di fronte all’altro e si guardano negli occhi per quattro minuti. All’uscita si raccontano quello che hanno provato in quel breve e, al tempo stesso interminabile, periodo di tempo.

A “Fa’ la cosa giusta!”,  è presente My Mirror (MeYouMirror), l’esperimento di eye contact che Caritas Ambrosiana ha allestito per i visitatori della fiera degli stili di vita sostenibili.

«Le reazioni sono diverse, ma nessuno resta indifferente all’altro. La stragrande maggioranza, dopo il contatto visivo, stringe la mano a chi ha incontrato nella cabina, gli sorride, si presenta, racconta chi è. E la cosa più interessate è che questo avviene indipendentemente dal colore delle pelle, l’età, il sesso», dicono i volontari che assistono le persone durante lo svolgimento del test.

L’installazione è costituita da due cabine. In ognuna delle quali le persone accedono da ingressi opposti, in modo da non vedersi prima di essere entrate. All’esterno, delimitano lo spazio dell’esperimento vecchi televisori e monitor su cui girano in loop inquadrature di solo occhi.

L’idea di fondo è che nell’epoca dei selfie, dove ci si specchia solo negli schermi dei propri smartphone, specchiarsi negli occhi di un altro può essere un atto rivoluzionario.

Fragilità, povertà, migrazioni, malattia quando si incarnano in un volto smettono di essere un semplice fenomeno sociale, il titolo di un articolo, spesso di cronaca nera, ma diventano la vita del compagno di scuola e della sua famiglia, del vicino di casa, del parente prossimo.

«In un mondo in cui risorgono i muri, le parole d’odio diventano pallottole, la malapianta del razzismo riaffiora, è necessario ripartire proprio dalle regole di base, dall’”abc” delle relazioni. Guardare negli occhi l’altro, incontrare il suo sguardo è allora la premessa indispensabile ad ogni possibile discorso, riflessione o progetto», spiega Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana.

My Mirror è allestita nel Padiglione 3 di “Fa’ la cosa giusta!” a Fieramilanocity fino a domenica 25 marzo.

 

My Mirror fa parte della campagna di Caritas Internationalis “Share the journey” volta a promuovere la “cultura dell’incontro”. La campagna, lanciata da papa Francesco il 27 settembre 2017, con il simbolico reach out sollecita le Caritas diocesane presenti in 206 paesi del mondo a ripensare le migrazioni a partire dall’esperienza reale, concreta che ognuno, come individuo o comunità, fa del fenomeno.

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