Migranti, caso Gallarate: per Sala una provocazione. Majorino, intervenga il Prefetto

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I migranti alla stazione con il biglietto per Milano pagato dal sindaco

Il sindaco di Milano bolla come “provocazioni” i fatti relativi ai migranti di Gallarate (Va), spinti ad andare a Milano dal primo cittadino del Comune del Varesotto, Andrea Cassani, che ha pagato loro il biglietto del treno. “Ho altro a cui pensare, non a queste provocazioni” ha tagliato corto Sala. Per poi aggiungere: “Il problema è serio; quello che noto è che qualcuno fa la sua parte, qualcun altro no e questo è spiacevole”. Duro l’assessore al Welfare del Comune di Milano, Pierfrancesco Majorino:  “Da ieri un piccolo gruppetto di profughi (a seguito di una vicenda tutta da chiarire relativa alla conclusione di un percorso d’accoglienza) è arrivato da Gallarate a Milano. Il sindaco di Gallarate pur di liberarsene avrebbe pagato loro il biglietto (uso il condizionale poiché vorrei essere smentito). Alcuni di loro siamo riusciti ad intercettarli. Per evitare che divengano dei nuovi senzatetto abbiamo deciso di ospitarli in strutture d’emergenza. Ora attendiamo fiduciosi che la Prefettura si faccia immediatamente carico della gestione dell’accoglienza dei migranti mettendo ordine e che il Sindaco di Gallarate ci chieda scusa. PS: ricordo a tutti che siamo di fronte a persone. Non a un pacco da spedire da una parte all’altra del Paese”. Così, su Facebook, Majorino. La Lega ovviamente s schiera con il suo sindaco. “Le affermazioni di Majorino sono la garanzia per il centrodestra di vincere anche le prossime amministrative. Solo su una cosa ha sbagliato Cassani: la destinazione dovrebbe essere la Libia.” Massimiliano Bastoni, consigliere comunale della Lega, replica così alle parole dell’assessore ai servizi sociali di Milano Pierfrancesco Majorino sul sindaco di Gallarate. “Majorino si conferma lontano dalla percezione della realtà. Il sindaco Cassani ha operato giustamente dopo che il Tar con una sentenza vergognosa ha sospeso, su ricorso del Ministero degli Interni, la sua ordinanza con cui aveva imposto ai gestori dei centri di accoglienza di comunicare numero profughi e contratti d’affitto. Un bel modo per nascondere ai cittadini la gestione dei presunti profughi – prosegue Bastoni – C’è da chiedersi cosa si celi a Milano e hinterland dietro al business dell’accoglienza. Su questo Majorino spieghi e chieda scusa ai milanesi e ai lombardi.”

 

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