C’erano una volta i furbetti e l’antipolitica. La verità è che l’Italia è una nazione furbetta, più che infetta. Furbetta, più che corrotta. E’ una nazione ipocrita, più che altro. Ipocrita la moglie di Zanon, il giudice della Corte Costituzionale, a invocare trasparenza per anni a Berlusconi e a tutti quanti, e poi a non dire beh di fronte alle rivelazioni dell’autista, un carabiniere, che spiegava come lei usava l’auto blu del marito per farsi gli affari propri. Ne abbiamo parlato ieri: adesso viene fuori che mandava l’auto pure a prendere la sorella in stazione. Tutto da accertare, ma intanto quanto a trasparenza siamo a zero. Nazione ipocrita, l’Italia. Dove tutti ce l’hanno con i politici che rubano e poi nella civilissima Milano c’è una stazione della metropolitana, per la dabbenaggine di chi l’ha progettata e costruita, anni e anni fa, che vede fiumane di gente entrare e uscire dalla metro senza pagare il biglietto passando dalle uscite di sicurezza. Sono gli stessi che in spiaggia li senti urlare contro i politici che prendono 15mila euro al mese e non fanno un cazzo. Sono gli stessi che danno del bastardo al controllore. Sono gli stessi che quando possono evadono. E se potessero, in Parlamento, farebbero esattamente le stesse furberie dei furbetti. Perché l’Italia è una e indivisibile. Anche su questo.

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