C’erano una volta le fake news.

Ecco, smettetela di propinarcele, cari politici.

Volete sapere che cosa penso? Che il fatto che la partita sia riaperta su Ema, l’agenzia del farmaco, sia una fake news. Semplicemente una bufala.

Io non ci credo che l’Europa adesso torni indietro su questa cosa, premiando noi a tempo abbondantemente scaduto. Non ci voglio credere. Anche perché sarebbe una buona ventura per Milano, ma un pessimo segnale per l’istituzione europea stessa.

Questa non è mica una partita di calcio, eh. Eppure stucchevolmente ci somiglia sempre di più. Non è mica una partitella all’oratorio, dove alla fine si gioca alla monetina e chi segna l’ultimo vince tutto. Non funziona così. Non deve funzionare così. Voglio dirvela tutta.

I più lucidi ieri, mi sono sembrati Giulio Gallera e Silvio Garattini, rispettivamente assessore alla Sanità di Regione Lombardia e direttore dell’Istituto Mario Negri. Sapete che cosa ha detto Garattini al convegno Salute Direzione Nord? Ha detto che gli sembra impossibile che la partita si possa riaprire. Che è una boutade politica. E lo stesso ha detto Gallera e pure Bonometti di Confindustria: dunque, tre big della Sanità della nostra città e della nostra Regione. E allora perché andiamo avanti a parlarne? Il perché ve lo spiego io: siamo in campagna elettorale. E adesso si vogliono mobilitare tutti, da Gentiloni in giù.

Però quando ci sono stati i tempi regolamentari ci hanno mandato un sottosegretario, Sandro Gozi, a cercare di racimolare voti, insieme ai generosi e inappuntabili Beppe Sala e Roberto Maroni. Due pesi massimi, ma del governo locale.

Quello centrale, non si è visto.

Ma ora vuole pavoneggiarsi.

Basta fake news, grazie.

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