Operai morti, chiesa gremita per il funerale di Giuseppe Setzu

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L'arrivo del feretro di Giuseppe Setzu, uno degli operai morti nell'incidente alla Lamina Spa, nella chiesa di San Martino a Greco (Foto Omnimilano)

È una chiesa gremita quella di San Martino in Greco dove oggi si svolgono i funerali di Giuseppe Setzu che lo scorso 16 gennaio ha perso la vita nell’incidente sul lavoro alla Lamina spa insieme ad altri tre lavoratori. Il feretro ha fatto da poco il suo ingresso nella chiesa.  Fuori dalla chiesa c’erano quattro corone di fiori: quella del comune di Milano rappresentato dal sindaco con la fascia tricolore, dall’assessore Cristina Tajani e dal presidente del consiglio comunale Lamberto Bertolè, quella di gerbere bianche, rosse e gialle da parte dei colleghi su cui c’è scritto “ciao Peppe”, quella degli amici della palestra e quella da parte della direzione della Lamina e della famiglia Sammarchi, proprietaria dell’azienda. In chiesa, vicino all’altare, campeggiano i gonfaloni di Comune e regione Lombardia. Contemporaneamente si svolgono in altre città i funerali delle altre tre vittime: Arrigo e Giancarlo Barbieri, Marco Santamaria. “Nessuno di noi, né sindacati né istituzioni crede che servano nuove regole, servono più controlli”. Lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala arrivando alla Parrocchia San Martino. Il sindaco ha ribadito la necessità che il tavolo tecnico convocato in Prefettura lavori per individuare i settori su cui c’è priorità di intervento per la sicurezza sul lavoro. “Giuseppe non è un caso, ma un uomo”. Questo il messaggio dell’arcivescovo di Milano Mario Delpini ha fatto arrivare alla famiglia di Giuseppe Setzu, una delle vittime dell’incidente sul lavoro alla Lamina spa, e che il parroco officiante ha letto ai presenti durante i funerali. “Desidero esprimere la mia vicinanza e partecipare al lutto che ha colpito la famiglia e la comunità”, ha scritto Delpini ricordando che “la tragedia che ha scosso Milano deve motivare a condizioni di lavoro che impediscano il ripetersi del dramma, ma deve diventare preghiera perché Giuseppe non è un caso, ma un uomo che lascia un vuoto. Un figlio di Dio che torna al padre, una persona morta troppo presto”. (omnimilano)

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