Giorno della Memoria, 26 nuove pietre d’inciampo a Milano

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Saranno 26 i nomi iscritti su altrettante pietre d’inciampo posate a Milano, in 18 luoghi diversi, tra il 19 e il 23 gennaio prossimi. Si tratta di blocchi di pietra ricoperti di ottone posti davanti alla casa di persone deportate ai tempi del nazismo che ne ricordano il nome, l’anno di nascita e della morte e il giorno della deportazione. L’iniziativa si rinnova per il secondo anno ed è stata presentata oggi nella sala consiliare di Palazzo Marino alla presenza del sindaco Giuseppe Sala e di Liliana Segre, presidente del comitato per le pietre d’inciampo. L’idea è venuta all’artista tedesco Gunter Demning con l’obiettivo di contrastare l’oblio che spesso avvolge questi avvenimenti. Le pietre d’inciampo sono fatte perché possano essere viste dai cittadini nella vita di tutti i giorni e possano quindi rappresentare un momento di riflessione. Già l’anno scorso a Milano erano state posti i primi sei blocchetti decidendo – ha spiegato Segre – “che le pietre fossero equamente divise tra coloro che furono portati via e deportati e coloro, potendo scegliere di rimanere a casa, hanno scelto di essere dalla parte giusta. Non era facile farlo allora”. Per il sindaco Giuseppe Sala “questa giunta dimostra con continuità di considerare la memoria un tema molto importante. È importante più che mai farci sentire. Milano rilancia in questo secondo anno le pietre di inciampo con un bilancio positivo del primo anno. Il nostro vuole essere un impegno diffuso, corale, un impegno che chiama all’impegno. Un ricordo che chiama la città a a certo modo di pensare al futuro”. Presente alla cerimonia anche il presidente dell’Anpi di Milano Roberto Cenati secondo il quale “questa posa ci deve indurre a riflessione: l’indifferenza ha permesso la Shoah e oggi continua ancora, l’antisemitismo è vivo e vegeto in Europa e si manifesta in modo sempre più preoccupante”. Cenati ha fatto riferimento al “vergognoso oltraggio alla memoria di Anna Frank, agli slogan antisemiti a Milano scanditi durante una manifestazione, un atto intimidatorio e un’offesa profonda ai sentimenti democratici dei milanesi. Nel Giorno della memoria vogliano ricordare il nostro impegno contro il razzismo e l’indifferenza che hanno condotto alla Shoah”. Anche per il presidente del Consiglio comunale Lamberto Bertolè “in questo momento storico, e non parlo solo della cronaca delle ultime settimane, è importante interrogarci su come rinnovare la ricorrenza della giornata della memoria. Lo sforzo che stiamo facendo è di renderla di renderla meno rituale. Lo sforzo educativo che è al centro di queste iniziative è il modo migliore per rendere vive giornate come questa”. Infine, da parte del sindaco, anche un ringraziamento al ministro della Cultura Dario Franceschini per i fondi stanziati per il completamento del Binario 21. (omnimilano)

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