C’era una volta il “rischio prescrizione”. Allora, la notizia di oggi in effetti non è di oggi. Oggi però la riporta il Corriere della Sera, con dettagli interessanti. Ve la spiego. In pratica vi ricordate tutta la vicenda relativa agli scontrini pazzi dei gruppi consiliari? Vi ricordate la Minetti che compra Mignottocrazia, il libro di Guzzanti. O il Trota e il capogruppo della Lega con le bistecche e altre mille cose, dettagli, scandali che afflissero quegli ultimi anni del formigonismo al potere? Ecco, tutto quello potrebbe – come dice il Corriere oggi, e come aveva anticipato Affaritaliani.it Milano (un po’ di orgoglio lasciatecelo) varie settimane fa – di finire in prescrizione. Di più: di essere irrilevante politicamente, visto che molti di quelli che c’erano allora si sono poi candidati e si candideranno anche a questo giro. Insomma: degli scontrini pazzi non interessa più a nessuno. Ma su questo dobbiamo vederci chiaro. Ci sono 56 persone a processo. Un processo lunghissimo, che va avanti da quasi tre anni, con decine e decine di udienze. Avvocati. Carriere politiche finite, distrutte, altre intoccate. E adesso ci dite che tutto potrebbe finire in prescrizione? Che era tutto uno scherzo? Che davvero è possibile acquistare di tutto di più a spese della Regione senza di fatto essere puniti? O forse che l’intera gestione del processo non è stata ottimale? Io non lo so, onestamente, perché non faccio né il giudice né il magistrato. Ma spero che ci sia un giudice a Milano che giudichi perché sono stati spesi soldi pubblici in questo modo per non arrivare – ad oggi – a nulla. E che si arrivi presto a sentenza. Prestissimo. Prima della elezioni. Altrimenti saranno stati soldi buttati. E visto che sono soldi anche miei, un po’ mi girerebbero i cosìddetti.

Print Friendly, PDF & Email