C’era una volta la mezza maratona. Chi mi segue su Facebook sa chi mi è rimasta là, sul gozzo. Ed è da ieri che mi chiedo la logica di certe scelte. Premessa: so che ieri c’è stato Berlusconi a Milano e dovrei commentare quello. So che c’è stato il cambio sulla panchina del Milan, che è davvero la notizia fondamentale della giornata, almeno per me e per il direttorissimo Levati, e quindi benvenuto Gattuso. Ma ieri mi sono talmente arrabbiato che non posso non commentare il fatto che ci vuole del genio, e dico genio vero, non finto, per riuscire a chiudere la domenica mattina l’intera circonvallazione per far svolgere la mezza maratona. Oh, intendiamoci: corro pure io, così, tre o quattro volte a settimana, per un po’ di chilometri. Niente di impegnativo. Però vado al parchetto, in mezzo agli alberi, e faccio la mia sgambata. Di certo non mi metto a correre in via Papiniano, dietro San Vittore, e su su tutto intorno a Milano, letteralmente “assediando” Milano. Ma la colpa non è di chi ha organizzato la mezza maratona. La colpa è di chi l’ha concesso. Avrebbero potuto fare avanti e indietro Naviglio Grande e Pavese? O su e giù per la martesana, o farsi il Monte Stella avanti e indietro fino ad arrivare alla ventina di chilometri e spiccioli. No: hanno deciso di blindare Milano. E quindi mi indigno. Perché è come per la domenica a piedi. Inutile a livello ecologico, ma “educativa”. E’ sull’educativa che mi impunto, perché una pubblica amministrazione non deve educare, ma fornire servizi. E attraverso i servizi, dare il buon esempio. Io penso che di domenica, sotto Natale, e in generale qualunque altro giorno dell’anno, cingere d’assedio la città non sia una genialata. Anzi, sia proprio una idiozia.

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