Report e foto del concerto degli STRATOVARIUS tenutosi presso l’Alcatraz di Milano (MI) il 22/10/2017.

Report e foto a cura di: Simone Scavo.

Concerto:   Stratovarius

Data:           22 Ottobre 2017

Location:     Alcatraz di Milano

Report e foto a cura di SIMONE SCAVO.

 

Quando uscì l’album “Visions” il chitarrista ed all’epoca leader/maggior compositore Timo Tolkki in sede di intervista dichiarò che per la sua composizione avesse avuto una specie di visione su come doveva essere, sapeva esattamente ogni nota come doveva suonare, e quella visione aggiungiamo con il senno di poi ha portato la consacrazione degli Stratovarius nell’Olimpo del power metal. Certamente la sua “Vision” non gli aveva rivelato che 20 anni dopo sarebbe stato riproposto live per intero senza di lui.

Tale premessa è d’obbligo poiché se oggi parliamo di questo speciale concerto lo si deve a Timo Tolkki compositore di tutta la musica di “Visions”.

Personalmente sono favorevole alle iniziative che sempre più spesso le band intraprendono per suonare per intero i loro classici e di costruirvi un tour, ma in questo caso la delusione è stata grande per l’assenza del gruppo supporto, quando sia sulle locandine che nella pagina facebook ufficiale veniva riportato “+ special guest”. Delusione che si è confermata al termine dello show che ha visto una durata complessiva di solo 1 ora e 40 minuti.

Addentriamoci ora nell’atteso concerto in un Alcatraz palco B completamente pieno.

 

Lo Show            ore 21.00 – 22.40

Entrato all’Alcatraz è stato inaspettato trovare il palco posizionato in versione B posto sul lato. Altri concerti con meno affluenza prevista aveva visto la location con palco A e un telone a dimezzarne la capienza, non si capisce pertanto tale iniziativa che sempre meno spesso veniva utilizzata.

A differenza di quanto riportato sul biglietto, ore 20.00, si scopre che lo show comincerà alle 21.00 e presto ci si rende conto che in realtà non ci sarà alcun gruppo supporto. Le premesse per uno show memorabile sono già diminuite. Il locale si riempie velocemente e il palco è caratterizzato dal grande telone alle spalle della batteria rappresentante la copertina di “Visions”. Da notare che il merchandising originale è a buon prezzo ma è presente solo e soltanto la maglietta celebrativa dell’evento.

Alle ore 21.00 si abbassano finalmente le luci e dopo l’immancabile intro e l’ingresso dei musicisti possiamo dire di aver premuto il tasto play per gustarci il capolavoro “Visions” dal vivo, senza quindi soprese per la scaletta e la curiosità di poter ascoltare splendidi brani mai eseguiti dal vivo è molto grande. “Kiss Of Judas” è un inizio top e da subito mostra il vocalist Kotipelto in serata. Segue un altro classico come “Black Diamond”, dove il chorus è interamente cantato dai numerosi presenti. Si nota purtroppo come la formazione sia sì molto tecnica, ma che ci siano delle sbavature tra gli ingressi delle parti di tastiera a cura dello storico Jens Johansson, nonché padre di certe sonorità delle keyboards, e di chitarra ad opera di Matias Kupiainen. Per tutto lo show non saranno mai precisi nei loro scambi e ciò è da sottolineare poiché i musicisti sono di alto livello. Si continua con il power più spinto di “Forever Free” dove Kotipelto vola con la sua cristallina voce esattamente come su disco senza risparmiarsi, mentre con la ballad “Before The Winter” l’atmosfera si fa più introspettiva. Qui il cantante è davvero incredibile e non ha cambiato di una nota le linee vocali originali. Si ritorna su territori più power con i successivi 3 brani che continuano ad entusiasmare il pubblico sempre pronto ed attento a cantare i ritornelli soprattutto con l’inno “Paradise”, il brano più rappresentativo nonché classico della band, per poi ritornare su territori più lenti con la seconda ballad “Coming Home” da applausi. Così come sull’album la title track a chiudere quella che si aspetta essere la prima parte dello show, intorno alle 22.10 . E lo show continua non per molto con alcuni brani messi lì quasi come riempitivo, eccezion fatta per la sempreverde “Forever” cantata da tutti i presenti e la saltellante, nonché conclusiva “Hunting High And Low” dell’album “Infinite” in questo caso allungata per far cantare il pubblico oltre all’inserimento di un lungo assolo di basso. In mezzo due canzoni della nuova era come la poppeggiante e splendida “Unbreakable” e “Shine In The Dark”.

Lo show ha così termine e la band si congeda non tanto dai meritati applausi, quanto con la richiesta a gran voce del pubblico “we want more”: niente da fare, lo show è proprio finito. Altri classici che potevano essere rappresentati sono rimasti forse in un bonus cd live che a noi non è dato ascoltare.

 

Conclusione

Quello che si è tenuto stasera è sicuramente un big event per gli amanti del power metal, uno dei migliori album della storia di questo genere musicale che viene riproposto per intero, purtroppo con soli 2/5 della formazione originale, quali Kotipelto e Johansson. L’emozione ad ogni modo c’è stata tutta, ci sono voluti 20 anni per poterlo ascoltare tutto live e l’attesa “inattesa” è stata premiata. Resta comunque la delusione della durata non in linea con quanto ci si sarebbe aspettati, tenendo conto anche dell’assenza di un gruppo spalla. Ma tutto ci può stare, è stato solo un “Episode” !

 

Scaletta                 

Intro

The Kiss of Judas

Black Diamond

Forever Free

Before the Winter

Legions

The Abyss of your Eyes

Holy Light

Paradise

Coming Home

Visions (Southern Cross)

– Encore –

Forever

Shine In The Dark

Unbreakable

Hunting High And Low

 

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