C’era una volta il voto di carta.

Le schede, le prefetture e tutte quelle cose là.

Ora, parliamo del risultato del referendum.
Al momento in cui registro, a mezzogiorno circa, non sappiamo ancora qual è l’affluenza. Certo, è normale visto che un sistema di voto non è ancora perfezionato, ed è la prima volta. Certo è che se questa è l’efficienza, stiamo freschi.

E fin qui, sul metodo: bisognerebbe chiedere i danni all’azienda che ha messo in piedi il sistema.

Sul merito: ha vinto Maroni, e c’è poco da dire.

I voti che ha preso sono tre milioni.

Si può dire di più: era abbastanza scontato che avrebbe vinto, anche se la quota tre milioni è lusinghiera. Era scontato che avrebbe vinto perché il centrosinistra è apparso impacciato, confuso, in una sorta di liberi tutti che alla fine non serve a nessuno.

E ora? Ora effettivamente Zaia e Maroni hanno un mandato popolare forte. Serviva? Forse no, ma intanto ce l’hanno. Affronteranno serenamente le prossime elezioni. E per l’autonomia vedremo. Comunque ad occhio direi che il governo ha affrontato la questione meglio degli spagnoli con la Catalogna. Infatti Bossi, che sarà pure vecchio e un po’ rimbambito, l’ha detto subito e l’ha detto chiaro: l’autonomia uccide l’indipendenza. Addio sogni di secessione, la Lega si è definitivamente normalizzata in un partito nazionale.

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