C’erano una volta gli schizzi di fango. E lo strabismo. Il caso di Seregno ha dimostrato, una volta di più, come sia importante la trasparenza. Ma come sia ancora più importante raccontare le cose come stanno, con le cause e gli effetti. E non basta farne un racconto “giudiziario”, giacché su quello ci lavorano gli inquirenti. Bisogna farne un racconto politico. E allora, una volta tanto, mettiamo qualche punto fermo in fila. Il primo: l’amministrazione di Seregno è a trazione leghista. Della Lega Nord è l’ex sindaco Giacinto Mariani, per due mandati. Ed era – fino alle dimissioni consegnate in fretta e furia ieri – vicesindaco. Come ho già avuto modo di dire, un po’ come Putin-Medvev, si era girato i ruoli con Mazza, suo numero due di Forza Italia quando lui era sindaco. Ma nessuno si sognerebbe di pensare che Medvev ha lo stesso potere di Putin. E nessuno, e qui viene il punto due, si dovrebbe sognare che lo scandalo di Seregno è tutto in casa di Forza Italia perché il sindaco arrestato è forzista. La verità è che lo scandalo è fortemente connaturato con la Lega Nord, e su questo bisogna dirselo chiaro. E’ uno scandalo politico, prima di tutto. Terzo: gli schizzi di fango. Continuo a non capire a che cosa è utile scrivere che tizio ha incontrato Caio, se Caio non c’entra nulla e se al massimo si sono visti per parlare e Caio – alla fine – non ha mosso un dito per Tizio. Per capirci: ma se domattina io parlo con il direttore di Radiolombardia Levati di quanto è bello il Milan, e poi qualcuno ipotizza che io abbia rubato un’automobile, perché mai il direttore di RadioLombardia deve essere messo alla gogna per aver parlato con me? Questo malcostume di scrivere “ha incontrato quello, che non risulta indagato”, dovrebbe finire. Anche perché nel 90 per cento dei casi si tratta di merda nel ventilatore. Che farà pure aria. Ma di certo non è pulita.

Pinocchio a cura di Fabio Massa

Print Friendly, PDF & Email
Articolo precedentePEARL JAM: sudore e speranze nel nuovo live-documentario multi formato
Articolo successivo“Avete tolto senso alle parole” in piazza contro la violenza sulle donne
Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati