CasaPound a Palazzo Marino, polemiche sulla gestione della sicurezza

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Sul blitz di CasaPound al Consiglio Comunale di Milano indaga la Digos che ha già trasmesso il primo rapporto al capo dell’Antiterrorismo della Procura Alberto Nobili. Gli agenti stanno visionando i filmati delle telecamere di sicurezza e quelli fatti in piazza durante le tre ore di tensione con Polizia e militanti della rete Nessuna persona è illegale per identificare gli affiliati di CasaPound e individuare le singole responsabilità. Ma è polemica soprattutto sulla gestione della sicurezza a Palazzo Marino. Il sindaco Beppe Sala vedrà Prefetto e Questore settimana prossima. Come è stato possibile che non venissero individuate le teste rasate mentre entravano alla spicciolata in Consiglio mischiati al pubblico? E come è stato possibile che la Polizia, che aveva autorizzato il presidio degli antifascisti di Nessuna persona è illegale, legati al centro sociale Cantiere, abbia fatto uscire quelli di CasaPound facendoli incontrare con i giovani di sinistra innescando tre ore di tensione? Queste le questioni che pongono sindaco e consiglieri di maggioranza. Un altro problema è la sicurezza di Palazzo Marino, sorvegliato dalla Polizia Locale ma privo di barriere e metal detector come i palazzi della Regione. Intanto i giovani del Cantiere hanno annunciato un nuovo presidio per il 6 luglio. “Il nostro presidio di giovedì 29 giugno per l’estensione del diritto alla residenza anagrafica è stato sfidato dall’inaccettabile provocazione fascista, che ne ha turbato lo svolgimento senza con ciò riuscire a interromperlo – scrivono in una nota – noi torneremo in piazza giovedì prossimo, 6 luglio, dalle 16.30 fino a sera, per chiedere con ancora più forza che il Comune di Milano si faccia carico di questa fondamentale misura di inclusione sociale. L’accesso universale alla residenza anagrafica può trasformare nel concreto la vita quotidiana di migliaia di persone, unite nella lotta per la dignità e l’uguaglianza al di là delle false contrapposizioni tra persone “italiane” e “immigrate” create ad arte da fascisti e leghisti, squallidi parassiti della povertà e della mancanza di prospettive che attanagliano in particolare le giovani generazioni e i quartieri popolari”. Il sindaco Sala intanto punta il dito contro il centrodestra. “Vedo consiglieri che non fanno garanzie chiare di antifascismo”. Il riferimento è al consigliere di Fratelli d’Italia Andrea Arbizzoni, vicino a CasaPound. La stessa organizzazione che il 29 aprile si era ritrovata al Cimitero Maggiore dove si era esibita nei saluti fascisti, come l’altro giorno in Comune a Milano. Un nuovo salto di qualità dei neofascisti, secondo molti. Un nuovo sfregio alla Milano Medaglia d’oro alla Resistenza.

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