Licenziate da Bluemarine, reintegrate dal giudice

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Due dipendenti di Blumarine licenziate, improvvisamente, lo scorso marzo, dovranno essere reintegrate nel proprio posto di lavoro. Lo ha stabilito il Tribunale di Milano (Sezione Lavoro), accogliendo un ricorso della Fisascat Cisl. Le lavoratrici, commesse e delegate sindacali presso la boutique di via della Spiga, insieme ad altre due colleghe avevano perso il posto da un giorno all’altro. Ufficialmente per problemi economici dell’azienda. “Giustizia è fatta – afferma Ivan Notarnicola, operatore della Fisascat Cisl milanese -, il giudice ha verificato che Blumarine ha scelto di licenziare proprio queste lavoratrici in quanto delegate sindacali. Sapevamo che c’erano problemi dovuti ad un calo delle vendite, ma l’azienda ha sempre rifiutato il confronto per trovare soluzioni meno traumatiche. E questo è il risultato”.
La notizia aveva fatto scalpore, anche per la decisione di tutte le dipendenti della boutique (dodici, complessivamente, quelle allora in organico) di scendere subito in sciopero in segno di solidarietà con le quattro colleghe che avevano ricevuto la lettera di licenziamento. Di fatto, le vetrine (su cui erano stati appesi dei cartelli con la scritta “Chiusura del negozio per licenziamento multiplo lavoratrici Blumarine”) erano rimaste serrate per un intero week end.
Il giudice, nella sentenza, accertando e dichiarando “l’antisindacalità della condotta di Blumarine consistita nell’avere leso l’immagine della ricorrente (Fisascat Cisl)… nell’avere licenziato le delegate sindacali… nell’avere impiegato lavoratori somministrati in sostituzione del personale licenziato….”, ha condannato l’azienda “alla revoca del licenziamento, con riammissione in servizio e pagamento della retribuzione e contribuzione dalla data del licenziamento sino alla reintegrazione”. Blumarine dovrà anche provvedere alla pubblicazione a mezzo stampa di un estratto della sentenza e al pagamento delle “spese di lite”.
La Fisascat ha impugnato anche il licenziamento delle altre due lavoratrici, ma il procedimento è ancora in corso.
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