Oltre metà delle sale della Pinacoteca di Brera sono state riallestite con nuovi colori, nuove luci e nuove didascalie, la pinacoteca si è aperta alla musica e alle famiglie con iniziative ad hoc e ha svelato lati nascosti come i laboratori di restauro e parti dei suoi depositi. Ad un anno e mezzo dal suo arrivo, il direttore di Brera James Bradburne fa il punto della situazione. Dal marzo 2016 all’aprile 2017 i visitatori sono stati 443.940 e le visite guidate sono aumentate del 30%, ma i dati nudi e crudi a Bradburne non interessano “perché sono legati a fattori che non sono sotto il mio controllo, per me i numeri importanti – spiega – sono quelli che aiutano a cambiare”. Brera sta portando avanti un sondaggio tra i suoi visitatori per capire chi sono e come attrarre ancora più giovani e milanesi. La missione di Bradburne, infatti, è “rimettere Brera nel cuore della città e rimettere il fruitore al centro del nostro lavoro”. Il 21 giugno si terrà  il Ballo di Brera,che ha  l’ambizione di diventare la risposta estiva alla Prima della Scala. Intanto l’8 giugno le luci si accendono sul Settecento, su Pompeo Batoni e la sua pala ‘Madonna col bambino e i santi Giuseppe e Zaccaria, Elisabetta e Giovannino’, messa in dialogo con altre opere dello stesso artista come il dipinto ‘Il Beato Tolomei assiste le vittime della peste’ proveniente dalla chiesa milanese di San Vittore in corpo e i due disegni di nudo di proprietà dell’Accademia di Brera. Questo quinto dialogo è tutto sotto il segno dell’Illuminismo: “I musei moderni sono nati in quel momento di turbolenza e questo weekend con i tragici fatti di Londra e Torino ci invita a riflettere sui valori di tolleranza e apertura dei nostri musei, gli stessi valori che – conclude Bradburne – ci sostengono come società”.

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