Incidente mortale Cantù, l’automobilista rischia dieci anni

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“Non ho visto la loro auto”. Si è giustificato così, nell’interrogatorio di garanzia, F.P., l’operaio di 34 anni di Cantù in carcere a Como per omicidio stradale per avere provocato, secondo l’accusa, lo scontro con l’auto di una famiglia provocando la morte di una bimba di 16 mesi. L’incidente era avvenuto nella notte tra martedì e mercoledi. L’operaio era anche positivo all’alcol test. Al Gip avrebbe confermato di non aver visto la Y10 con a bordo papà, mamma e la piccola Aurora (tenuta però in braccio dalla mamma e non sul seggiolino regolamentare). E’ emerso poi che l’operaio era già stato colpito da decreto penale per guida in stato di ebbrezza. Per il 34enne l’accusa ha chiesto la conferma della custodia cautelare in carcere. Rischia dieci anni di carcere. E’ attesa ora la decisione del giudice. Anche il papà della piccola deceduta rischia di essere incriminato per non aver collocato la bimba sul seggiolino obbligatorio.

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