Calano gli aborti in Lombardia, come nel resto d’Italia. Nella nostra Regione, nel 2015 sono stati il 10,5% in meno rispetto al 2014. I medici obiettori di coscienza sono il 68,2%. Su 63 strutture solo in cinque l’obiezione è inferiore al 50%. In 6 presidi, gli stessi dello scorso anno, i ginecologi obiettori di coscienza sono il 100%. I dati sono stati diffusi dal Pd in Regione Lombardia. Riguardo l’utilizzo della pillola abortiva Ru486, alternativa al metodo chirurgico, in Lombardia la percentuale è nel 2016 al 6,6% (927 Ivg con Ru486 su un totale di 13.843 Ivg), inferiore, secondo quanto riportato dal Pd rispetto ad altre Regioni “anche perché non è possibile assumerla in day hospital ma sono previsti 3 giorni di ricovero”, ha affermato Valmaggi. Di fronte a questi dati, le richieste rivolte dal Pd alla Regione sono due: la possibilità di indire un concorso ad hoc come è stato fatto in Lazio, che permetta l’assunzione di medici non obiettori e la revisione delle linee guida per la pillola abortiva, che rendano possibile utilizzarla anche in day hospital. Un ultimo dato riguarda invece il boom, come osservato anche nel resto d’Italia, di EllaOne, la pillola cosiddetta dei ‘5 giorni dopo’. Nel 2016 in Lombardia sono state distribuite 48.722 confezioni di questo contraccettivo di emergenza, rispetto alle 3.871 distribuite due anni prima, quando ancora non era possibile acquistarla senza prescrizione medica e senza obbligo di test di gravidanza.

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