C’era una volta un Paese che voleva farsi fottere. Oggi a tutti consiglio di leggere un interessante articolo di Sergio Luciano su Libero. Sergio, che è un collega di quelli che si occupa di economia come pochi, ovvero con competenza, racconta il meccanismo in base al quale vengono messe all’asta le case. Allora, cercando di riassumere. Uno compra una casa e fa un mutuo. Fin qui, tutto a posto. Poi però arriva la crisi, e finisce che uno non può pagare niente, quindi la banca si prende la casa. Ma che cosa fa la banca? Non è che si prende la casa e pari e patta, seppur con la tragedia di una famiglia che perde tutto. Eh, no. La banca cede il credito a un fondo che gestisce crediti deteriorati. Qui succede questo: facciamo conto che uno abbia 100mila euro di debito. Il fondo vende la casa a 80mila, perché l’asta è comunque al ribasso. 20mila se li prende la banca, 20mila il fondo li ha spesi per le perizie e l’asta, e 40mila sono il guadagno netto degli esattori. Le banche, dice Sergio Luciano, affermano che si tratta sempre di immobili di lusso. Ma non è vero. Spesso sono case che vengono messe all’asta a meno di 125mila euro. Case di gente normale, o anche sotto la middle class alla quale siamo abituati a Milano, visto che con 125mila euro non ci si compra neppure un monolocale in periferia, qui. Ora, andiamo avanti a raccontarcela sul congresso del Pd, e sugli scissionisti, il ritorno di Berlusconi a McDonald’s e tutto il resto. Possiamo farlo perché a fine mese riusciamo a pagare la rata del mutuo. E se non ci riuscissimo?

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