Festa all’ospedale Sant’Anna di Como per Michela, ex bimba “piuma”. La piccola, che oggi ha spento le candeline del suo terzo compleanno, è nata il 31 dicembre del 2013, alla 23esima settimana di gravidanza, ed è la bimba più piccola mai nata nel presidio comasco e sopravvissuta senza problemi di salute. Si tratta di un caso rarissimo – il limite di sopravvivenza è quello delle 22 settimane di gestazione – che ha avuto un decorso a lieto fine. Accompagnata dalla mamma Rosetta e papà Domenico, Michela ha spento le candeline insieme ai medici e agli infermieri dell’Ostetricia e Ginecologia e della Terapia Intensiva Neonatale che l’hanno curata e assistita quando è venuta alla luce e pesava solo 460 grammi, diventati 400 per il calo fisiologico.

Michela, nata con parto cesareo eseguito d’urgenza, è stata ricoverata nella Terapia Intensiva Neonatale dell’ospedale Sant’Anna fino all’11 aprile 2014. Dimessa dopo 101 giorni di degenza, la piccola è potuta tornare a casa con i suoi genitori a Olgiate Comasco. Ora va all’asilo, ama i cartoni animati di Peppa Pig e Masha e Orso e ha un carattere volitivo e indipendente.

Di questa nascita pre-termine, che è diventata una storia di speranza e di gioia, ne hanno parlato, commossi, gli specialisti che hanno avuto in cura Michela e sono stati a fianco della famiglia giorno dopo giorno.

“La storia di Michela – ha spiegato il primario della Tin Mario Barbarini – è davvero rara. La letteratura scientifica infatti riporta che solo alcuni bambini giapponesi, nati alla 22esima settimana di gestazione, sono sopravvissuti, evidentemente per motivi genetici. Nei casi come quello di Michela, solo un bambino su dieci sopravvive e, di questi, solo lo 0,4% non ha complicanze cliniche”.

I bambini che nascono con un peso inferiore ai 1.500 grammi possono essere affetti da varie patologie, quali problemi respiratori, problemi neurologici o alla vista. Secondo le statistiche della banca dati internazionale Von, il Vermont Oxford Network, a cui è iscritta anche la Tin del Sant’Anna, circa il 20% dei bimbi nati sotto i 1500 grammi sopravvive senza gravi problemi. “Il reparto – ha aggiunto Barbarini – segue in media 45-50 bimbi l’anno che sono nati con un peso inferiore ai 1500 grammi e/o sotto le 30 settimane di gestazione”.

Delicato, in questo caso, anche il compito del ginecologo quando si trova ad affrontare scelte difficili come procedere con il parto cesareo quando si verificano, come nel caso di Michela, problemi fetali e materni: “Nostro compito – aggiunge il primario dell’Ostetricia e Ginecologia del Sant’Anna Renato Maggi – è, se possibile, non solo fare del nostro meglio, ma far nascere il bimbo vivo. Se lo sviluppo è inferiore alla norma e se ci sono segni di sofferenza, bisogna valutare e decidere con attenzione e competenza per il bene della mamma e del bambino”.

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