“13 Shades of Blue”, il nuovo di Nine Below Zero

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Si chiama ’13 Shades of Blue’ il nuovo album dei Nine Below Zero, tra le più interessanti rock-blues band degli ultimi decenni, dal 16 gennaio disponibile anche nei negozi di dischi italiani.

A distanza di sei anni dall’ultimo ‘It’s Never Too Late’ arriva adesso un omaggio al Blues e R&B da una big band guidata da Dennis Greaves (chitarra, voce) e Mark Feltham(armonica, voce), vincitore del ‘British Blues Award 2016’ nella categoria ‘Harmonica Player of the Year’.

Tredici brani che hanno il merito di accendere i riflettori su alcune composizioni considerate minori di quella gloriosa pagina di storia della musica del XX° secolo, sviluppatasi attraverso sottogeneri come Chicago-Blues, Country-Blues, Cajun, Soul, Funk e celebrata dai Nine Below Zero con grande rispetto e naturalezza stilistica.

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‘L’idea di ’13 Shades of Blue’ è nata dopo il nostro concerto londinese al The Blues Kitchen nel settembre del 2014, in occasione dell’annuncio delle ristampe deluxe dei primi tre album della Universal. Tra il pubblico c’era Johnny Chandler, responsabile del catalogo della major inglese, il quale colpito dalla nostra performance ci aveva suggerito di fare un album per presentare alle nuove generazioni l’intero spettro del blues, e registrarlo nello stile Nine Below Zero’, dichiara Dennis.

‘Abbiamo iniziato a compilare insieme una playlist con l’aiuto della sua vasta conoscenza musicale e la mia collezione di vinili, condividendo le nostre idee con gli altri musicisti usando Spotify e YouTube e poi abbiamo costruito una big band per aiutarci a portare le canzoni in vita.’

Tra i brani di questo undicesimo album dei Nine Below Zero, registrato ai 45 RPM Studios di Glenn Tillbrook (Squeeze), figurano una micidiale cover funk di ‘Don’t Lay Your Funky Trip On Me’ di Senor Soul, alias di Charles Miller prima dell’infatuazione con Eric Burdon che diede vita ai War, ‘Watch What You Do To Me’ di Syl Johnson, pupillo di Willie Mitchell della Hi Records di Memphis e ‘That’s What Love Will Make You Do’ di Little Milton, tra i brani preferiti di Jerry Garcia dei Grateful Dead e supportata qui da un featuring al sitar di Tillbrook, che ritroviamo in altri brani alle percussioni.

Ha un irresistibile groove shuffle ‘I Want To Know’ di Sugar Pie DeSanto, grande r&b singer californiana e pupilla di Johnny Otis, mentre, tra i brani più famosi ripresi vi sono‘You’re Still My Woman’ di BB King, che arriva dal suo repertorio dei primi Anni ’70, le hit‘Don’t Play That Song (You Lied)‘ e ‘Hercules‘, cantate all’epoca con successo da Aretha Franklin e Aaron Neville, e ‘Crawling Up A Hill’, un doveroso omaggio a John Mayall, il Godfather del British Blues.

 

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati