Montello, festa di benvenuto per i migranti

700

Un cartello di benvenuto in tre lingue, arabo, italiano e inglese. Ieri è andata in scena la festa che il comitato ‘zona 8 solidale’ ha organizzato per dare salutare i profughi che da ieri abitano alla caserma Montello. ‘Note e sapori dal mondo’, questo il titolo dell’iniziativa, doveva rimanere confinata all’interno del parco antistante la caserma, ma già dalla mattina il numero dei partecipanti era così alto che la festa si è spostata in strada bloccando la circolazione delle auto su via Caracciolo. Sono più di 70 le organizzazioni che hanno aderito. Via Caracciolo era lastricata da cartelli che inneggiano all’accoglienza e accusano chi l’altro ieri è sceso in piazza a protestare: ‘gli unici stranieri sono i fascisti nei quartieri’ – si legge – e ‘diffondiamo cultura per fermare le guerre’.  “Io credo che più è aperta questa struttura meglio è. Questa struttura non dipende da noi ma dalla prefettura, ma sono convinto che anche la prefettura vorrà agevolare l’apertura e il dialogo che poi è la condizione vera per fare bene l’integrazione”. Lo ha detto l’assessore alle politiche sociale Pierfrancesco Majorino arrivando in via Caracciolo. “Oggi – ha proseguito l’assessore – ci sono tantissimi milanesi che sono venuti qui a fare una festa di benvenuto ed è una notizia questa perché è la prima volta che accade. Siamo abituati in questi anni a vedere tante piccole manifestazioni contro i centri di accoglienza. In questo caso c’è una mobilitazione che dice ‘benvenuti, qui c’è la città, non bisogna aver paura’. Penso che questa sia la strada giusta”. Per Majorino “la scommessa dell’integrazione la vinciamo solo se riusciamo a far sì che ci sia il massimo di un progetto aperto e condiviso. Ho visto diversi ragazzi, sono qua ed è un fatto molto positivo perché se costruiamo dei muri invalicabili non ce la facciamo ad accogliere bene e le persone poi hanno anche paura di chissà che cosa”. A chi gli chiede come è la situazione all’interno della caserma risponde:”dentro ci sono ragazzi, donne e bambini. È una situazione molto normale”.

Print Friendly, PDF & Email