ROBERT PLANT: il grande ritorno in tour in Italia

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Uno dei più grandi nomi della storia della musica rock mondiale torna in tour in Italia: ROBERT PLANT si esibirà sui palchi italiani durante 3 appuntamenti imperdibili nei prossimi giorni, l’immancabile Milano, poi sarà per la prima volta a Napoli, e infine nella splendida cornice del Teatro Greco di Taormina.

Robert Plant porta in tour questo spettacolo già da diversi mesi, prima negli Stati Uniti e ora in tutta Europa, dove sta facendo tappa in alcuni dei più importanti festival estivi. Plant è il frontman dei SENSATIONAL SPACE SHIFTERS dal 2012, una formazione allargata di ben 10 elementi tra cui il Liam “Skin” Tyson, Justin Adams, Dave Smith e Billy Fuller, che propone riarrangiamenti di classici dei Led Zeppelin e brani degli Strange Sensation oltre ad alcune cover a sorpresa e alcuni brani originali. La band ha in programma l’incisione di un nuovo album su cui al momento non sono trapelati ulteriori dettagli. Robert ama ripetere che con questa line up è riuscito a coniugare il suo amore eterno per il folk più etnico con la sua innata passione per il rock come con nessun’altra… Provare per credere!

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ROBERT PLANT & The Sensational Space Shifters 2016

Mercoledì 20 Luglio @ Assago Summer Arena – Street Music Art Assago (MILANO)

Venerdì 22 Luglio @ Arena Flegrea – NAPOLI

Domenica 24 Luglio @ Teatro Antico – TAORMINA

I biglietti sono disponibili su Ticketone e anche in cassa durante le serate.

Robert Plant nasce il 20 Agosto 1948, nello Staffordshire. Nel 1968, a soli 20 anni, l’incontro con Jimmy Page gli cambia per sempre la vita: diventa il cantante dei LED ZEPPELIN, una delle band più grandi e significative della storia del rock, anche per merito del suo stile vocale che ha rappresentato un punto di svolta nell’idea stessa del cantato rock. La sua innovativa impostazione e la sua incredibile estensione, oscillante dal singulto dolce e soffuso fino al picco di vere e proprie urla lancinanti, viranti dal furore orgasmico al lacerante strazio emotivo, lasciava appena intravedere la sua discendenza da alcuni classici modi del canto blues come lo screaming e l’hollering; non è difficile, in retrospettiva, osservare come con la sua voce da alto tenore Plant abbia materialmente introdotto il vocalizzo estremo quale elemento, oggi imprescindibile, dell’hard’n’heavy, rendendosi così in quegli anni capostipite di quelli che dopo di lui sarebbero stati definiti come cantanti urlatori. Estremo e appassionato fino al midollo, ha guidato i Led Zeppelin con il suo carisma sempre in bilico tra l’angelico e il selvaggio, e con le intensissime interpretazioni di classici come Communication Breakdown”, “Immigrant Song”Since I’ve Been Loving You”, “Rock And Roll”, “Whole Lotta Love”, “Kashmir” e ovviamente l’indimenticabile capolavoro “Stairway To Heaven”, universalmente riconosciuta come una delle canzoni più belle mai scritte. I Led Zeppelin si separano agli inizi degli anni ‘80, in seguito alla morte del batterista John Bonham vittima dell’abuso di alcol. Plant si da alla carriera solista nel 1982 con “Pictures At Eleven” insieme ad un altro batterista d’eccezione, Mr Phil Collins. Nel 1984 fonda gli Honedrippers con Jeff Beck e John Paul Johns (anch’egli ex Led Zeppelin) ma il progetto dura solo lo spazio di un album, nonostante il singolo Sea Of Love” cover di Phil Phillips, abbia raggiunto un lusinghiero terzo posto in classifica. Sembra che nella nuova dimensione Robert non riesca proprio a trovare la giusta ispirazione, almeno fino al 1988 con l’uscita di “Now & Zen, seguito a ruota nel 1990 dal capolavoro “Fate of Nations che vede anche un riavvicinamento con l’ex compagno Jimmy Page, con cui Plant si ritrova ciclicamente per alcune collaborazioni (tra cui spicca il magnifico tour a nome “Page & Plant”). Alla fine del 2000 Plant ricompatta il sodalizio con il bassista Charlie Jones e con l’ex Cure Porl Thompson dando vita agli Strange Sensation, band di 5 elementi che accompagna Plant in studio per quello che è il suo primo disco solista in 9 anni: si tratta di “Dreamland”, una collezione di libere reinterpretazioni di classici della canzone folk e psichedelica americana, più due composizioni originali. Con la stessa line up nel 2005 registra e pubblica l’intrigante “Mighty Rearranger”. Con la cantante e violinista bluegrass Alison Krauss realizza invece “Raising Sand” (2007) che porta alla vittoria di un Grammy. Nel 2010 Plant annuncia la pubblicazione di “Band Of Joy”, disco che deve il suo nome alla band in cui militò nella seconda metà degli anni ’60, prima di entrare nei Led Zeppelin.

Plant si è sempre categoricamente rifiutato di accettare tutte le proposte di reunion dei Led Zeppelin originali negli ultimi 20 anni, eccezion fatta per un evento epocale, un solo concerto al O2 Arena di Londra (18.000 posti in sala, per oltre 1 milione di richieste di biglietti in tutto il mondo!!) che il 10 Dicembre 2007 è stato immortalato anche su un cd/dvd/blu ray dal vivo, “Celebration Day, con il figlio di John, Jason Bonham, seduto dietro la batteria. Reunion o no (ma la speranza dei fans è sempre l’ultima a morire), Robert si diletta con i Sensational Space Shifters che in scaletta propongono diversi classici dei Led Zeppelin.

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In quanto membro dei Led Zeppelin, Plant ha ricevuto assieme a Jimmy Page e al bassista John Paul Jones il Grammy Lifetime Achievement Award 2005 e il Polar Music Prize 2006 e negli anni ha primeggiato in molte autorevoli poll in qualità di “the greatest voice of rock”…

Se non lo avete mai visto in azione, beh l’occasione è davvero imperdibile!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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