Roberto Maroni e’ imputato al processo per la vicenda delle presunte pressioni esercitate per far ottenere un lavoro e un viaggio a Tokyo a due sue ex collaboratrici.assieme ad Andrea Gibelli, segretario generale del Pirellone e presidente di Ferrovie Nord Milano, Mara Carluccio, ex sua collaboratrice al Viminale e il capo della sua segreteria, Giacomo Ciriello. Le accuse sono turbata liberta’ nel procedimento di scelta del contraente e induzione indebita.Oggi il governatore è a Palazzo di Giustizia per seguire per la prima volta l’udienza.  I giudici hanno respinto tutte le eccezioni preliminari presentate dalla difesa del Governatore, tra cui la richiesta di azzerare le fasi processuali successive alla notifica dell’atto di chiusura indagine e il trasferimento per competenza del trasferimento a Roma.

“Ho fatto quello che da Governatore avrei dovuto fare e lo rifarei, tutto nel campo della piena e totale legittimità. È una vicenda incredibile perché sono processato per un viaggio che non ho fatto”: ha detto Maroni fuori dall’aula “Nessun danno alla Regione, nessun danno ai contribuenti” – ha proseguito il Presidente della Lombardia – niente di niente. Era una cosa che era mio dovere e non solo, un mio diritto fare”, ha continuato riferendosi al viaggio istituzionale a Tokyo al quale poi ha partecipato, al suo posto, l’ex numero due del Pirellone Mario Mantovani. Maroni, che non ha voluto entrare più di tanto nel merito del procedimento ha aggiunto di essere “qui per capire questa vicenda assurda che piega potrà prendere. Sono sicuro che alla fine verrà riconosciuta la mia totale estraneità a queste accuse assurde, infondate e francamente incomprensibili”.

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