Nonostante la crisi, il 43,8% degli imprenditori lombardi, potendo ricominciare si rimetterebbe in proprio. E se il 35% sceglierebbe di “migrare” all’estero, solo il 14,7% inseguirebbe il posto fisso da dipendente. Il futuro dell’impresa per il dopo pensione? È un testa a testa tra lasciare l’impresa ai figli e venderla (scelte rispettivamente per il 30,3% e 30,9%). Anche se il 15,3% degli imprenditori preferirebbe che l’attività chiudesse senza la loro guida. Sulle previsioni di andamento dell’impresa nel 2016, guardando i primi mesi di quest’anno, il 47,8% delle imprese dichiara che, nonostante qualche difficoltà, l’impresa riuscirà a resistere, mentre 1 impresa su 4 prevede persino un miglioramento (25,9%). Solo il 15,9% teme di chiudere. I dati sono comunque migliori rispetto a un anno fa quando le imprese in crescita erano il 23% e il 17% quelle che rischiavano di chiudere. E sul giro d’affari delle imprese lombarde, il 36,6% ha visto un aumento del fatturato tra 2014 e 2015, contro il 45% che ha riscontrato delle perdite (lo scorso anno a registrare diminuzioni era il 47,2% delle imprese).

I dati emergono dalla indagine “Economia e imprese: quale futuro?” realizzata dalla Camera di commercio di Monza e Brianza che ha coinvolto circa 300 imprese lombarde nel mese di maggio 2016.

 

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