Poco fa un detenuto ha appiccato un incendio e un agente penitenziario è rimasto intossicato. La FP CGIL denuncia, per l’ennesima volta, la situazione di grave precarietà in cui versa l’Istituto Penale Minorile Beccaria di Milano in quanto a ordine, disciplina e sicurezza. Ormai quotidianamente il personale di Polizia Penitenziaria subisce eventi critici di vario tipo, incluse le aggressioni. Gli atti di autolesionismo sono all’ordine del giorno, fino ai molteplici tentativi di suicidio: l’ultimo di un detenuto 20enne domenica scorsa. Solo la prontezza dei pochi agenti in servizio ha scongiurato il peggio.

“Davanti a questo quadro inquietante, che si protrae ormai da troppo tempo, da parte dell’Amministrazione occorre una presa di posizione forte a tutela della sicurezza dell’istituto e dell’incolumità fisica e psichica di tutte le lavoratrici e i lavoratori – dichiarano Calogero Lo Presti e Giuseppe Merola, rispettivamente della FP CGIL Lombardia e della FP CGIL Milano –. Ormai è da diversi mesi che la CGIL sta denunciando una deriva dell’autorevolezza delle istituzioni oltre a stigmatizzare le gravissime carenze d’organico” continuano i due sindacalisti.

La situazione è insostenibile: posti di servizio scoperti, gravosi carichi di lavoro e di responsabilità, croniche carenze strutturali del carcere (si è ancora in attesa dell’apertura del neo padiglione adiacente all’IPM).

“Le pessime condizioni di lavoro incidono anche sulla salute psicofisica dei lavoratori. Il forte stress comporta un elevato numero di assenze, che devono portare a una seria riflessione chi è deputato alla gestione della struttura penitenziaria. Ci riserviamo pertanto di interessare e coinvolgere l’Amministrazione Centrale e le autorità politiche di competenza, attivando, altresì, tutte le forme di protesta previste” chiudono Lo Presti e Merola.

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