Una ricerca a della Bocconi condotta per conto della Camera di Commercio di Milano ha accertato che nel periodo dal 2012 al 2020 l’indotto complessivo di Expo Milano 2015 è di 31,6 miliardi di euro in termini di produzione aggiuntiva (volume di affari generato), pari a circa l’1% della produzione nazionale. Il valore aggiunto (il Pil dell’evento) è pari a 13,9 miliardi, con un impatto occupazionale in termini di unità lavorative equivalenti annue attivate, di 242,4 mila. I dati sono stati presentati a Milano alla presenza dei ministri dell’Economia, Pier Carlo Padoan, e delle Politiche Agricole, Maurizio Martina. “Expo – ha detto Padoan – è la best practice per fare il turnaround in Italia e fuori. Il termine indica una situazione in cui si mischiano grandi potenzialità e debolezze”. Soddisfatto anche il ministro Martina: “C’è un punto di contatto tra il successo di Expo e quello del nostro export agroalimentare: nel periodo da maggio a dicembre c’è stato un aumento di 1,7 miliardi, pari ad un incremento del 7,5%. Per l’agroalimentare il 2015 è stato un anno record, 36,8 miliardi di euro contro i 34,6 del 2014. Un risultato in linea con l’obiettivo, che è di arrivare ai 50 miliardi entro il 2020” Per la Lombardia l’indotto 2012-2020 è pari a 18,7 miliardi di euro in termini di produzione aggiuntiva, con un valore aggiunto di 8,6 miliardi; per Milano l’indotto stimato è pari a 16,1 miliardi, con un valore aggiunto di 7,4 miliardi di euro.

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