La mafia e la corruzione impoveriscono la nostra economia, le relazioni tra le persone e il benessere della parte sana della società. Se ne è parlato ieri ad un convegno a Desio (Mb) promosso dalla Senatrice del Pd Lucrezia Ricchiuti, membro della Commissione Parlamentare Antimafia.  Tanti e di elevato livello gli interventi dei relatori che si sono alternati per tutta la giornata. Tantissime le persone presenti, tra amministratori, rappresentanti di associazioni o semplici cittadini. “I costi della criminalità organizzata si aggirano intorno ai 10 miliardi all’anno, una cifra pari all’1,5% del Pil” ha spiegato il professor Ernesto Savona direttore di Transcrime. “Conoscere e formarsi  è la prima cosa da fare per combattere la mafia” ha sottolineato il professor Nando Dalla Chiesa. “Occorre produrre conoscenza per una classe dirigente nuova e preparata. Il fenomeno mafioso va conosciuto, per poterlo riconoscere”. “L’argomento – ha proseguito Dalla Chiesa – purtroppo non è ritenuto centrale: nelle università è entrato da poco, a stento”. “Essere antmafia costa fatica” ha detto Pierpaolo Farina che ha presentato il progetto di “MafiaMaps”, una app da scaricare per essere aggiornati suoi luoghi della mafia, realizzato da un gruppo di ricercatori e studenti. “Ci vuole più competenza”. In Italia sono nel complesso 27 mila i beni sequestrati o confiscati alla mafia Nel 2015 sono stati restituiti allo stato 3842 beni. David Gentili, coordinatore di Avviso Pubblico Lombardia, ha illustrato alcuni strumenti a disposizione degli amministratori: la carta di Avviso Pubblico, l’ufficio di lotta al riciclaggio che ogni comune dovrebbe istituire.

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