“Maroni batte Renzi 6 a 2”. Roberto Maroni descrive così le motivazioni della Corte Costituzionale alla legge regionale sui luoghi di culto impugnata dal governo italiano. “La Regione Lombardia – ha spiegato – rispetto alla Presidenza del Consiglio vede respinte 6 delle 8 richieste di incostituzionalita’ fatte dal Presidente del Consiglio, per manifesta inammissibilita’ e infondatezza”. Solo due, ha proseguito, “quelle accolte, per altro su aspetti marginali della norma”. Ossia, l’istituzione di una consulta regionale per aiutare i sindaci sugli aspetti urbanistici della materia “che pare non si possa fare” e l’obbligo di video sorveglianza con costi a carico di chi realizza i luoghi di culto. La consulta regionale, ha garantito il Governatore, “la faremo comunque, senza renderla obbligatoria” e anche la video sorveglianza “perche’ – ha osservato – e’ utile per
i cittadini, ma anche per chi frequenta i luoghi di culto, come purtroppo vediamo dalle tragiche cronache degli attentati. Stiamo studiando come farlo tenendo conto dei rilievi della Corte”. “Sono molto soddisfatto – ha affermato
Maroni – perche’ l’impianto della nostra legge rimane in vigore. Questi due aspetti marginali li tratteremo con una legge regionale integrativa che approveremo la prossima settimana in Giunta. La sostanza – ha sottolineato – rimane e per la prima volta viene affermata la competenza delle Regioni a regolare la costruzione di nuovi luoghi di culto. Quindi – ha concluso – contrariamente a quanto e’ stato scritto, non e’ stata una sconfitta ma una bella vittoria della Regione Lombardia”.

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